PALIN CONQUISTA LA CONVENTION REPUBBLICANA E ATTACCA OBAMA

Pubblicato il 4 Settembre 2008 - 00:49 OLTRE 6 MESI FA

Palin_convention Il senatore dell’Arizona John McCain è ufficialmente il candidato dei repubblicani alla Casa Bianca, affiancato come vice dalla governatrice dell’Alaska Sarah Palin. I delegati della convention di St.Paul lo hanno prescelto al termine del tradizionale voto per chiamata stato per stato. Sarah Palin, la donna del momento negli Stati Uniti, si è presentata agli americani come una mamma qualunque con un’esplosiva carriera politica, un’outsider e una nemica "dell’elite di Washington", in un discorso alla convention dei repubblicani a St.Paul nel quale ha attaccato a ripetizione Barack Obama, accusandolo di essere portatore di un cambiamento vuoto. Nella serata in cui la governatrice dell’Alaska ha accettato la nomination a vicepresidente, John McCain è stato votato ufficialmente come il candidato repubblicano alla Casa Bianca, dopo essere comparso a sorpresa sul palco con tutta la famiglia Palin. "Accetto la dura battaglia che ci aspetta", ha detto la Palin a una platea che l’ha accolta con boati e ovazioni. In un discorso di 40 minuti, Sarah ha puntato l’indice contro Obama, ironizzando sulla sua esperienza passata di ‘organizzatore civico’ e definendo implicitamente superiore la propria di ex sindaco e governatore. "Ci sono candidati – ha detto – che usano il cambiamento per promuovere le proprie carriere e altri come John McCain che usano le loro carriere per promuovere il cambiamento". Con un paragone ad effetto, la Palin ha messo la propria storia in parallelo con quella di Harry Truman, un’icona dei democratici, un presidente che all’inizio della carriera era l’oscuro vice di Frankin D.Roosevelt e, come suo successore, guidò l’America all’inizio della Guerra Fredda, dopo essere stato ritenuto troppo inesperto per l’incarico. La candidata vicepresidente ha insistito tra l’altro sulle sue credenziali di esperta in questioni energetiche e ha promesso che, con McCain, lancerà un vasto programma di trivellazioni, costruzioni di gasdotti, centrali nucleari ed energia pulita. Ai media che da giorni passano al setaccio la sua vita, la Palin ha riservato battute graffianti, sostenendo di venir snobbata perché non fa parte "dell’elite di Washington". Ma la notte del debutto della Palin sulla scena nazionale, è stata segnata anche dal fiorire di gossip sulla candidata vicepresidente e dall’emergere di malumori su di lei tra pezzi grossi del mondo conservatore. Lo staff di McCain ha reagito con rabbia e minacce di querele a un tabloid scandalistico che parla di un amante segreto della Palin. Un microfono televisivo rimasto aperto ha lasciato trapelare che alcune voci conservatrici importanti come Peggy Noonan (ex autrice dei discorsi di Ronald Reagan) e Mike Murphy, ex stratega di McCain, ritengono quella della Palin una scelta perdente. Ad applaudire la Palin sono stati, in tribuna e poi al suo fianco sul palco, anche tutti i numerosi membri della famiglia, che la governatrice ha presentato uno ad uno. Telecamere e obiettivi si sono scatenati soprattutto nel riprendere Bristol, la figlia diciassettenne incinta comparsa con al fianco il fidanzato Levi. "Nessuna famiglia è tipica, abbiamo le sfide di tutti", ha detto la Palin, parlando tra l’altro dal figlio di cinque mesi nato con sindrome Down, che per tutta la serata é passato dalle braccia di Bristol a quelle di Cindy McCain, la moglie del candidato presidente. A scaldare la platea prima della Palin ha provveduto Rudy Giuliani, l’ex sindaco di New York, che si è lanciato in un applauditissimo attacco a Obama, "il candidato presidente con la minor esperienza in almeno 100 anni". La campagna del candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama ritiene che il discorso pronunciato dalla candidata repubblicana per la vice-presidenza Sarah Palin abbia il marchio del presidente George W.Bush. "Il discorso della governatrice Palin è stato ben proferito, ma è come se fosse stato scritto con la redazione di George W.Bush", ha affermato Bill Burton, portavoce di Obama, in un comunicato. Il discorso riprende "gli stessi attacchi faziosi che sono stati ascoltati dalla parte di George Bush nel corso di questi otto ultimi anni", prosegue il comunicato.