DAMASCO – Ieri un caccia di Assad è stato abbattuto dagli americani mentre bombardava postazioni della coalizione anti-Isis in Siria. Oggi la Russia porta alle estreme conseguenze l’incidente, annunciando che considererà come bersagli aerei e droni Usa che voleranno a ovest dell’Eufrate. La decisione choc arriva dopo che il comando russo aveva già sospeso ogni canale di comunicazione con la controparte statunitense, riaprendo la strada a probabili incidenti in un cielo affollato come quello siriano.
“Qualunque oggetto aereo – ha annunciato il ministero della Difesa russo – inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale, identificato a ovest dell’Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi, sia terrestri sia aerei, come bersaglio aereo nelle aree in cui l’aviazione russa è in missione di combattimento nei cieli siriani”.
Lo scontro con la Siria, e dunque con Mosca, è avvenuto dopo che forze lealiste hanno attaccato posizioni SDF, il movimento che mette insieme curdi siriani e insorti, con alle spalle gli Stati Uniti.
In seguito all’abbattimento del jet siriano Su-22 da parte delle forze Usa, Mosca ha inoltre denunciato che gli americani non hanno usato il canale di comunicazione dedicato in occasione dell’abbattimento del caccia siriano. “L’abbattimento di un jet dell’aviazione siriana nello spazio aereo siriano – si legge in un comunicato del ministero della Difesa russo – è una violazione cinica della sovranità della repubblica araba siriana. Numerose azioni belliche dell’aviazione americana presentate come lotta al terrorismo contro le forze armate legittime di un paese membro dell’Onu – concludono da Mosca – è una brusca violazione del diritto internazionale e difatti un’aggressione bellica nei confronti della repubblica araba siriana”.
La regione orientale della Siria rischia quindi di diventare la nuova linea del fronte. Gli Usa hanno aumentato la loro presenza in appoggio ai curdi, che intendono espugnare Raqqa all’Isis. Nelle ultime settimane il Pentagono ha schierato forze speciali e sistemi missilistici terra-terra. Un dispositivo che serve a proteggere gli alleati ma anche a fare da deterrente contro l’asse Damasco-Mosca.