Venti di terza guerra mondiale? Escalation tra Arabia Saudita e Libano (e Iran)

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2017 - 06:12 OLTRE 6 MESI FA
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Saad Hariri (Foto Ansa)

RIYAD – L’Arabia Saudita ordina ai suoi cittadini di non andare in Libano e a chi è lì residente di lasciare immediatamente il Paese, alimentando così i timori di un imminente conflitto. E’ quanto sostiene l’agenzia di stampa ufficiale del regno, SPA, che ha citato una fonte ufficiale nel ministero degli Esteri.

Dopo il lancio di un missile balistico dallo Yemen, sabato 4 novembre, intercettato dall’aeroporto internazionale King Khalid a nord-est di Riad, nella regione le tensioni sono altissime. I ribelli Houthi sono stati ritenuti i responsabili e l’Iran colpevole di essere dietro a quello che è considerato un atto di guerra.

Il primo ministro libanese Saad al-Hariri una settimana fa ha rassegnato le dimissioni mentre era in Arabia Saudita e ha accusato l’Iran e il gruppo libanese sciita Hezbollah di ingerenza politica del mondo arabo, dicendo di temere per la propria vita.

Ciò mentre l’Arabia Saudita ha accusato il Libano di averle dichiarato guerra a causa dell’aggressione del gruppo sciita libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, in una drammatica escalation di una pericolosa crisi che rischia di destabilizzare il piccolo Stato.

A Beirut c’è chi accusa apertamente l’Arabia Saudita di tenere Hariri prigioniero. Un rappresentante del governo libanese è convinto che abbiano ordinato ad Hariri di dimettersi e farlo arrestare, scrive il Daily Star.

L’Arabia Saudita e i membri del Future Movement di Hariri negano che sia agli arresti domiciliari. “Quando è andato in Arabia Saudita gli è stato chiesto di rimanere, ordinato di dimettersi e da allora è agli arresti”, ha detto un politico libanese vicino a Hariri.

Dopo l’ascesa al trono, nel 2015, di Salman bin Abdulaziz Al Saud, in precedenza ministro della Difesa, l’Arabia Saudita sulla scena mondiale ha preso una posizione più aggressiva; è entrata nella guerra civile in Yemen e ha effettuato bombardamenti in Siria. Gli analisti vedono entrambi i conflitti come “guerre per procura” tra l’Arabia Saudita e l’Iran, acerrimi nemici fin dalla morte di Mohammed nel 632 d.C.