Turchia, scontro governo-militari: 102 arresti per lo sventato golpe

Pubblicato il 23 Luglio 2010 - 20:59 OLTRE 6 MESI FA

Recep Tayyip Erdogan

Non accenna a finire, in Turchia, la vicenda che da oltre due anni vede contrapporsi anche nei tribunali il partito al governo, il filo-islamico Giustizia e Sviluppo (Akp) del premier Tayyip Erdogan, e le forze armate, da sempre il bastione a difesa della laicità del Paese, in base alla Costituzione.

Con un inaspettato colpo di coda dei magistrati conservatori filo-Akp, oggi un tribunale di Istanbul ha emesso 102 mandati di arresto (in molti casi di ri-arresto) per altrettante persone, per lo più militari in pensione ed in servizio, già incriminate nell’ambito di un’inchiesta su un asserito tentativo di golpe (denominato ‘Balyoz’, martello) aperta a febbraio sulla scia delle indagini su Ergenekon, una presunta organizzazione segreta nazionalista che avrebbe tentato di rovesciare il governo.

Le accuse a loro carico vanno dalla tentata strage al tentato colpo di Stato. I 102 arrestati di oggi fanno parte del maxi-gruppo di 196 persone che lunedì scorso lo stesso tribunale aveva formalmente incriminato delle stesse accuse. Tra i militari finiti di nuovo in prigione, scarcerati e rimessi adesso dietro le sbarre c’è anche l’ex generale dell’esercito Cetin Dogan, ritenuto l’ideatore del presunto piano eversivo, peraltro mai messo in atto, ‘Balyoz’ rivelato a gennaio dal quotidiano filogovernativo Taraf.

Tra i maggiori imputati figurano anche l’ex comandante dell’Aeronautica turca, il generale in pensione Ibrahim Firtina, l’ex comandante della Marina, generale Ozden Ornek, e l’ex vice capo di Stato Maggiore Ergin Saygun, anche loro pensionati. Lo scopo di ‘Balyoz’, secondo Taraf, era quello di gettare il Paese nel caos con atti di violenza e terrorismo.

Il piano prevedeva, tra l’altro, che i militari facessero esplodere bombe nelle moschee di Istanbul durante la preghiera del venerdì, attaccassero con ordigni i musei e facessero precipitare un caccia turco per far ricadere la colpa sull’aeronautica militare greca e portare alle dimissioni l’ormai screditato esecutivo in carica. Il tribunale ha inoltre fissato al 16 dicembre la prima udienza del processo che si terra’ nell’aula bunker della prigione di Silivri a Istanbul.