Capo Hamas ucciso, la Ue condanna Israele per i passaporti falsi

Secondo il quotidiano filo-governativo Israel ha-Yom, lo Stato ebraico non avrebbe nulla da farsi perdonare dato che diversi Paesi europei utilizzano la questione dei passaporti allo scopo di esercitare nuove pressioni politiche
Catherine Ashton

Il commando che in Israele ha ucciso il capo di Hamas Mahmud al-Mahbhouh in un hotel di Dubai il 20 gennaio scorso aveva dei passaporti europei falsificati. Ora, attraverso una dichiarazione congiunta dei 27 ministri della Ue arriva la condanna per “uso fraudolento di passaporti di stati membri della Ue” e per l’utilizzo fraudolento di carte di credito “acquisite attraverso il furto dell’identità di cittadini europei”.

Il testo di condanna – nel quale, comunque, non è menzionato esplicitamente Israele – è stato proposto ai ministri degli Esteri della Ue da Gran Bretagna, Germania, Francia e Irlanda, i quattro paesi da cui provenivano i documenti falsi e poi accettato dai Ventisette e l’alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton che ha dichiarato, attraverso il portavoce Lutz Gullner,di “condividere le preoccupazioni” dei quattro paesi.

E anche il capo della diplomazia di Madrid, Miguel Angel Moratinos, il cui paese assume la presidenza di turno dell’Ue, si è detto “estremamente preoccupato” per l’uso di passaporti europei. Il testo fa riferimento ad un “assassinio extragiudiziale” e al fatto che passaporti europeo falsificati sono stati usati per commetterlo. «Anche se Israele non viene menzionato, il testo è molto chiaro», affermano fonti europee. «È difficile che il testo possa menzionare Israele, in quanto c’è un’inchiesta ancora in corso e lo Stato ebraico declina tutte le responsabilità, ma sarà chiaro a tutti di chi si sta parlando. Non ci saranno dubbi».

La dichiarazione è stata resa pubblica nel momento in cui il ministro degli Esteri di Israele Avigdor Lieberman è in visita a Bruxelles. A quanto afferma il quotidiano filo-governativo Israel ha-Yom in un commento firmato dal suo editorialista Dan Margalit però, Lieberman non ha nulla da scusarsi dato che diversi Paesi europei utilizzano la questione dei passaporti allo scopo di esercitare nuove pressioni politiche su Israele. Margalit afferma poi che tutti i servizi segreti fanno ricorso a passaporti di comodo per svolgere le loro operazioni e aggiunge che Israele «è costretto a dare la caccia ai terroristi».

Per il ministro francese degli Affari europei Pierre Lellouche, che sostituisce Bernard Kouchner, l’utilizzo di passaporti europei falsificati per coprire un assassinio «è inammissibile e non proprio amichevole». Ancora più netto il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt per il quale «la falsificazione di passaporti europei non può essere tollerata». Frattini invece, resta cauto: «Garantisco che noi avanzeremo una dichiarazione bilanciata», aveva annunciato il ministro prima della diffusione della dichiarazione di condanna.

Gran Bretagna, Irlanda, Francia e Germania hanno chiesto nei giorni scorsi spiegazioni agli ambasciatori israeliani. Altre spiegazioni saranno chieste oggi 22 febbraio a Lieberman, durante gli incontri bilaterali. La questione sarà affrontata anche  durante una «cena informale» tra Lieberman e l’alto rappresentante della politica estera Catherine Ashton.

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