Unesco, sospesi i progetti: mancano i fondi Usa sospesi contro la Palestina

Pubblicato il 10 Novembre 2011 - 20:14 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI, 10 NOV – L'Unesco e' costretta a sospendere tutti i suoi progetti fino alla fine dell'anno dopo il blocco dei finanziamenti Usa, dopo il riconoscimento a pieno titolo della Palestina da parte dell'organismo Onu.

L'annuncio e' stato fatto con tono grave oggi dalla direttrice dell'Unesco Irina Bokova: ''La situazione e' difficile'', ha ammesso. Si tratta di colmare un disavanzo di cassa per il 2011 di circa 65 milioni di dollari che pesa sull'organizzazione con sede a Parigi. Obiettivo raggiungibile mettendo insieme 35 milioni di dollari di economie ottenute sospendendo i progetti, con altri 30 milioni derivati dai fondi di rotazione.

Lo stop, ha poi chiarito l'Unesco secondo quanto riferito da un twit della Bbc, riguarda solo i nuovi progetti, mentre i programmi gia' esistenti continueranno.

Bokova ha chiuso oggi la Conferenza generale che si era aperta due settimane fa che lo scorso 31 ottobre, ha portato gli Stati membri a prendere una decisione storica: attribuire alla Palestina un posto a pieno titolo nell'organismo delle Nazioni Unite per Scienza, Educazione e Cultura.

Un si' – con 107 voti a favore, 14 contrari e 52 astenuti – che ha messo sul piede di guerra gli Stati Uniti ed Israele, oltre che dividere l'Europa. La minaccia degli Usa di tagliare i finanziamenti, versati di regola alla fine dell'anno, e' stata subito messa in atto e rappresenta un duro colpo per l'Unesco, privata di punto in bianco di 43 milioni di euro, ovvero il 22% del suo bilancio totale.

Sulla scia della decisione Usa, anche Israele ha tagliato i fondi, chiaramente di molto inferiori, ma equivalenti comunque a circa 1,45 milioni di euro.

Le misure adottate oggi, ha assicurato un portavoce dell'Unesco, non metteranno in discussione il meeting del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'umanita' previsto a Bali dal 22 al 29 novembre. Le misure saranno focalizzate su impegni contrattuali, pubblicazioni, costi di comunicazione, viaggi del personale.

Per gli anni 2012-2013 l'Unesco dovra' far fronte ad un deficit di 143 milioni di dollari. Gia' ieri la Bokova aveva annunciato un taglio di spese necessario, oltre che la creazione di un fondo di emergenza aperto a donatori di ogni orizzonte, privati, cittadini, filantropi, istituzioni.

Anche gli Stati membri saranno chiamati ad aumentare momentaneamente i loro contributi al fondo di rotazione. ''E' una buona opportunita' per noi di continuare le riforme della nostra organizzazione'', aveva detto la Bokova, sottolineando di aver ricevuto centinaia di lettere di sostegno, di cui alcune con tanto di donazioni.