Usa 2012, da Bloomberg fondi per le elezioni

Pubblicato il 18 Ottobre 2012 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA
Michael Bloomberg

NEW YORK, STATI UNITI – Michael Bloomberg, il miliardario sindaco di New York, irrompe col suo ricco portafoglio nella campagna elettorale americana.

Quella che finora – a differenza di tanti altri Paperoni a stelle e strisce – aveva snobbato, non ritenendo il dibattito politico all’altezza dei problemi del Paese. Ma il primo cittadino della Grande Mela, registrato tra gli elettori indipendenti, non scende in campo per Barack Obama o per Mitt Romney. Non per questo o quel partito.

Il ‘Super Pac’ a cui darà vita in queste ultime settimane che separano l’America dal voto sosterrà candidati di ogni colore politico, democratici o repubblicani che siano. Ma solo quelli che si impegnano ad appoggiare tre delle battaglie per cui Bloomberg si sta spendendo oramai da anni: legalizzazione delle nozze gay, leggi piu’ severe per la diffusione di armi in America e riforma delle istituzioni scolastiche. Quello che sarà messo in piedi – scrive il New York Times – sara’ un ‘supercomitato’ elettorale in grado di raccogliere dai 10 ai 15 milioni di dollari nel giro di pochi giorni. Un fiume di denaro per finanziare spot e altre iniziative elettorali a livello nazionale e locale.

Il prossimo 6 novembre, infatti, non si votera’ solo per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti, ma anche per rinnovare la Camera dei Deputati e un terzo del Senato. E per scegliere il nuovo governatore in una decina di Stati. Bloomberg dunque, forte d’una enorme ricchezza personale legata alle sue imprese, ha deciso di dare una scossa. E di trasmettere un segnale sul suo futuro, ora che dopo dieci anni il mandato da primo cittadino sta per scadere: continuare a battersi per le cose in cui crede.

”La sua decisione di dare vita a un Super Pac – affermano nel suo entourage – e’ un chiaro messaggio: il sindaco, anche alla scadenza del suo incarico, vuole mantenere aperto il portafoglio per influenzare le politiche nazionali su questioni come le armi, l’istruzione, l’uguaglianza tra matrimoni eterosessuali e omosessuali”.

Del resto la fama di essere testardo e determinato il sindaco di New York l’ha costruita negli anni, anche su questioni come la lotta al fumo o all’obesita’. Tanto che i suoi sostenitori e i suoi detrattori lo hanno affettuosamente o ironicamente ribattezzato ‘The Nanny’, la tata: che – gli e’ stato rinfacciato – si comporta con i cittadini newyorkesi come un ‘sindaco-badante’. Ma le sue battaglie sono spesso controcorrente, in un’America dove certe abitudini o certe convinzioni son dure a morire.