Usa, elezioni. Romney conquista nomination e diviene sfidante ufficiale di Obama

Pubblicato il 30 Maggio 2012 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

Bagno di folla di Romney in Texas

WASHINGTON, STATI UNITI – Mitt Romney ha conquistato in Texas la nomination repubblicana. L’ex governatore del Massachusetts, al termine di una estenuante battaglia partita all’inizio dell’anno con il Caucus nell’Iowa, ottiene così il diritto a correre contro Barack Obama alle prossime presidenziali del 6 novembre.

Ormai da settimane, dopo il ritiro di Rick Santorum, era solo una lotta contro il tempo. E ora, con la scontata vittoria alle primarie del ‘Lone Star State’, come viene chiamato il Texas negli Usa, l’ex magnate della Capital Bain taglia il traguardo dei 1144 superdelegati, il ‘numero magico’ che gli permette di arrivare alla convention repubblicana di Tampa il 27 agosto, con la candidatura in tasca.

Tutto e’ cominciato in un’afosa giornata di giugno 2011, quando il miliardario mormone annuncio’ ad alcuni suoi fans in una fattoria del New Hampshire che sarebbe sceso in campo di nuovo, dopo la sconfitta del 2008, per cercare di sfrattare Obama dalla Casa Bianca. Quel giorno Romney disse che ”Barack aveva fallito nel salvare l’economia d’America”.

E da subito venne visto come il candidato predestinato, l’unico in grado di impensierire Obama, afflitto dalla crisi economica che non tende a mollare la presa e la rampante disoccupazione. E anche in questi giorni, con i suoi ultimi spot miliardari, Romney continua a battere su questo punto: ”Nel mio primo giorno, una volta eletto, il mio compito numero uno sara’ creare posti di lavoro”. Ma Romney sa che non tutti gli elettori evangelici, ultra-conservatori, sono convinti dal suo messaggio.

Molti di loro, soprattutto nel sud, lo vedono ancora troppo moderato, troppo poco conservatore per i loro gusti. In piu’, in tanti continuano a nutrire sospetti circa la sua religione, quella dei mormoni, che molti negli Usa considerano poco piu’ che un culto. Nei prossimi mesi, il compito del candidato del ‘Grand Old Party’ sara’ proprio di aggregare attorno a se’ la grande famiglia repubblicana, la cosiddetta ‘Big Tent’ conservatrice. E per farlo al meglio, non dovra’ sbagliare la scelta del suo compagno d’avventura, il suo vice.

I nomi sono sempre quelli: da Marco Rubio a Jeb Bush, ambedue dela Florida, dal governatore del New Jersey Chris Christie a Rick Santorum, sino a Bob Porman. Ma proprio quest’ ultimo, un stimato senatore dell’Ohio, competente ma senza alcun carisma, potrebbe essere l’uomo giusto. Ormai da tempo, perfino lo staff di Obama gli sta prendendo le misure, convinto che contro Obama-Biden si troveranno il ticket Romney-Portman.

Stando agli ultimi sondaggi, che per il momento non vanno molto d’accordo, quello tra Obama e Romney promette di essere uno scontro all’ultimo voto. Secondo l’indagine di CBS News/New York Times, Romney sarebbe leggermente avanti col 46 per cento contro il 43 per cento di Obama, ma è un vantaggio effimero giachè rientra nel margine di errore del 4 per cento delle indagini demoscopiche.

In precedenza un sondaggio di Wall Street Journal/NBC aveva accertato esattamente il contrario, e cioè che Obama è in vantaggio col 47 per cento rispetto al 43 per cento del suo sfidante.