Usa, l’opposizione repubblicana: “Al Gore lucra sull’ambiente”

Pubblicato il 4 Novembre 2009 - 18:57 OLTRE 6 MESI FA

Al Gore

Al Gore, l’ex vicepresidente americano paladino della difesa dell’ambiente, rischia un conflitto di interessi “verdi”. Ad evidenziarlo è il New York Times, proprio nel giorno della pubblicazione del nuovo libro sul cambiamento climatico, ”Our choice” (“La nostra scelta”).

Ad accusare il guru dell’ambientalismo a stelle e strisce, è l’opposizione repubblicana che descrive Gore come il primo «miliardario del carbonio» che «lucra sulle politiche verdi dell’amministrazione Obama». Lo scorso anno infatti, la compagnia di venture-capital di cui Al Gore è partner ha finanziato una ditta californiana specializzata in reti elettriche che riceverà ingenti incentivi statali dall’amministrazione democratica. Grazie al pacchetto da 3,4 miliardi di dollari annunciato per rinnovare la rete elettrica, la californiana Silver Spring otterrà un vantaggio economico di circa 560 milioni di dollari.

È solo una delle iniziative con le quali Al Gore ha moltiplicato i profitti: dopo l’addio al governo a inizio 2001, il patrimonio dell’ex vicepresidente è salito dai 2 milioni iniziali agli 8 attuali grazie alle molteplici attività legate all’energia e alle tecnologie pulite, Ong e iniziative editoriali tra cui il celebre documentario ”una verità scomoda”.

Nel botta e risposta con i critici, Al Gore difende i suoi investimenti, ”coerenti” con le convinzioni ambientaliste. «C’è qualcosa di male a partecipare all’imprenditoria del proprio Paese? Ne vado fiero. Credo sia giusto investire tenendo presente i miei valori ed i miei principi, e incoraggio tutti a fare lo stesso», ha dichiarato l’ex vicepresidente.

Quella di Silver Spring, di cui Gore è anche consulente non pagato, è l’ultima lezione sui delicati rapporti tra politica e business su di cui anche l’amministrazione Obama sembra essere scivolata: oltre ad Al Gore infatti, sono molti i democratici nel mirino per le loro scommesse negli affari ambientali; tra questi c’è anche la spekaer della camera di origine italiana, Nancy Pelosi.