Midterm negli Usa: i volontari del Tea Party già pronti a festeggiare

Pubblicato il 2 Novembre 2010 - 21:43 OLTRE 6 MESI FA

Dal Texas, a Washington Dc, dal Maryland alla California, dal Michigan alla Virginia: dagli Stati roccaforti democratiche come quelli regno del Grand Old Party, il piccolo ma agguerrito esercito di attivisti dei Tea Party si è insinuato in ogni seggio d’America a controllare la regolarità del voto, a issare cartelloni per i loro candidati, a parlare con gli elettori, preparandosi ad una notte di festa grande.

Feste nelle taverne e nei pub di paese, nei quartier generali dei governatori repubblicani, nelle case private dei crociati di Sarah Palin, nei giardini dei sostenitori del Sud.

”Sarà una notte di birre, bistecche e lacrime, di celebrazione per la nostra prima affermazione a difesa di ciò che conta davvero in America, di ciò che il socialismo all’europea di Barack Obama sta mettendo a repentaglio”: non ha dubbi Karen Minor Hurd, fondatrice e presidente del Tea Party a Virginia Beach e aree circostanti che conta circa 3,000 simpatizzanti.

Energica, sicura, business-woman e madre di 5 ragazzi Karen annuncia all’Ansa: ”Celebreremo la nostra vittoria, siamo ottimisti, nelle mie zone prenderemo almeno 4-5 seggi a livello di consigli comunali e regionali. Dubbi? No, basta guardare quanti cartelli per i nostri candidati sventolano nei giardini di cittadini che sino a due anni fa se ne infischiavano della politica. E ora hanno deciso di dire basta ad un’Obama che spende i nostri soldi e il nostro futuro in piani di stimolo”.

Positivi ma con i volti più gravi, i volontari di fronte ai seggi della contea Montgomery in Maryland, vecchio impero democratico: ”Faremo bisboccia tutta la notte alla sede del candidato governatore del Maryland, Bob Erlich vicino ai nostri ideali”, ha commentato con l’Ansa Dave Drake.

Ma il signore di una certa età, con l’aria tutta d’un pezzo dell’ex militare, sostenitore del gruppo ‘American for prosperity’ (Afp) e dei Tea Party, entrato in politica solo due anni fa, si aspetta una vittoria a livello nazionale e piccoli progressi locali: ”In America vinceremo, e se ci aggiudichiamo il governatore del Maryland sarò davvero felice, e poi forse altri due seggi nella parte est delle contea dove la gente ha capito che dobbiamo difendere la Costituzione del nostro Paese dall’attacco di Obama”.

Fa eco una bella signora settantenne in divisa da volontaria dei vigili del fuoco: ”Anche io sono qui per sostenere il Tea-Party: devo lasciare un Paese decente per i miei figli in cui il governo non ci dica cosa dobbiamo fare con l’assistenza sanitaria e così via”.