Usa. Folto gruppo repubblicani di spicco si pronunciano a favore delle nozze gay

Pubblicato il 27 Febbraio 2013 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – Dopo la batosta elettorale alle presidenziali dello scorso novembre, i repubblicani sono sempre piu’ divisi: questa volta il Grand Old Party (GOP) si spacca sulle nozze gay, con 75 esponenti di spicco che decidono di distanziarsi dalla maggioranza del partito firmando un documento in cui si chiede alla Corte Suprema di pronunciarsi a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Proprio come sostiene l’amministrazione Obama.

Il ‘manifesto’, che rappresenta una sfida diretta nei confronti dello speaker della Camera John Boehner, oltre a riflettere la battaglia in atto all’interno del GOP, sara’ presentato questa settimana nell’ambito di una causa contro la discussa norma ‘Proposition 8′, quella che bandisce le nozze tra persone dello stesso sesso in California, riferisce il New York Times. La Corte Suprema il mese prossimo sara’ chiamata a decidere non solo sulla Proposition 8, ma anche sulla costituzionalita’ del Defense of Marriage Act, la legge del 1996 che a livello federale definisce il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna.

Solo pochi giorni fa anche l’amministrazione Obama ha chiesto formalmente alla Corte suprema di abrogare la legge federale degli anni Novanta. La legge,  scrive la Casa Bianca nella richiesta, ”viola la garanzia fondamentale dell’uguaglianza davanti alla legge e impedisce a migliaia di coppie omosessuali, legalmente sposate nei loro stati, di godere degli stessi vantaggi federali delle coppie eterosessuali”. Tra i repubblicani che hanno sottoscritto il ‘legal brief’, ci sono l’ex candidato alle primarie presidenziali John Huntsman – che durante la campagna elettorale si era detto contrario alle unioni gay – alcuni importanti consiglieri dell’ex presidente George W. Bush, quattro ex governatori e due membri del Congresso.

Meg Whitman, per esempio, da candidata governatrice della California aveva sostenuto la Proposition 8, mentre ora ha deciso di firmare il documento. Ad aver cambiato idea e’ anche l’ex deputata dell’Ohio Deborah Pryce: ”come e’ successo a molte persone nel Paese, le mie opinioni si sono evolute dal giorno in cui sono arrivata in Congresso – ha detto – Penso che questa sia la cosa giusta da fare e abbia anche una solida base legale”.

E a sostenere i matrimoni tra persone dello stesso sesso ci sono anche tre personaggi di spicco del partito repubblicano, anche se non hanno ancora firmato la richiesta: si tratta dell’ex First Lady Laura Bush, dell’ex segretario di stato Colin Powell e dell’ex vice presidente Dick Cheney. Parte del Grand Old Party cerca insomma di rinnovarsi, e per superare la sconfitta elettorale e guardare al futuro ‘segue’ il mutato atteggiamento degli americani, la maggioranza dei quali, secondo tutti i sondaggi, ora si dichiara favorevole alle unioni gay.