
Elly Schlein esulta ma il nemico del campo largo lo conosciamo tutti- Blitzquotidiano.it (Elly Schlein nella Foto Ansa)
Elly Schlein torna a mostrare il suo sorriso accattivante da quando a Genova il centro sinistra si è ripreso il comune servendosi di una bella signora, Silvia Salis.
Da 48 ore, forse più, la segretaria del Pd non sta più nei panni per la gioia. Parla di continuo, è presente in ogni talk show che possa farle pubblicità , risponde alla stampa che è dalla sua parte, dicendo “si, è proprio vero, abbiamo vinto”.
La litania è sempre la stessa, la fissazione non cambia: “Uniti si vince”. È uno slogan che ha ripetuto pure Matteo Renzi che di vittorie se ne intende. Il ritornello non cambia: è il campo largo l’arma vincente. “Quando ci presentiamo insieme, la destra non ha scampo”.
È un’euforia senza limiti, qualsiasi affermazione faccia non ha nessun rovescio della medaglia. Invece, il segreto del plebiscito delle ultime elezioni amministrative sta nell’assist che la destra continua a ripetere ogni volta che c’è da scegliere un candidato che possa opporsi alla minoranza. È avvenuto a Roma come a Milano: Sardegna docet, si potrebbe commentare.
I candidati della destra hanno aiutato la Schlein?

Sono davvero decisioni che lasciano perplessi gli stessi uomini che stanno con la Meloni, Salvini e Tajani. “Si può mai vincere con un candidato così?”, ma ormai il dato è tratto e non si può tornare indietro. Conclusione: la maggioranza perde perché non riesce a trovare una persona che stia bene all’alleanza che fa capo a Giorgia Meloni.
Se un rimprovero si può fare alla premier è che in casi del genere dovrebbe imporsi e far prevalere il suo “grado” di presidente del Consiglio.
La realtà è che oggi la sinistra alza la voce, si dice convinta che “sono cominciati i tempi della svolta”. Gli elettori hanno capito che questo è un governo che sta portando il Paese alla rovina, senza il minimo coraggio di prendere una posizione in campo internazionale proprio ora che non si possono avere dubbi. Perché non si afferma con chiarezza che Netanyahu massacra migliaia di persone che con la guerra non c’entrano niente? Perché si vuole restare in mezzo al guado quando il mondo intero è ormai contro la violenza di Israele?
Schlein è convinta che ormai il governo Meloni “è alla frutta”. Un altro scossone e l’Italia sancirà il cambio della guardia riportando alle urne anche quelle centinaia di migliaia di persone che negli ultimi anni hanno preferito rimanersene a casa.
Il fatto è che Elly Schlein non ha fatto i conti con il leader dei cinque stelle. Finché si parla di Fratoianni e Bonelli tutto va bene. A Renzi basta promettere di non uscire dal giro del potere; Calenda lo si potrà convincere offrendogli un ministero importante.
Il nodo Conte
Il nodo è proprio quello di Giuseppe Conte, il quale, quando si tratta di competizioni locali, non alza il tiro e fa buon viso a cattivo gioco.
Il giorno in cui si tratterà di scegliere le piazze che contano punterà i piedi. La ragione è presto detta: il sogno dell’avvocato del popolo è quello di sedersi sulla poltrona più importante di Palazzo Chigi riavendo finalmente quel posto che merita.
È un ottimismo sfrenato quello dell’opposizione? È tutto rose e fiori il futuro per la sinistra? In via del Nazareno il Pd gongola, sente di poter riprendere presto il potere che gli spetta. L’Italia è in disarmo, “il popolo tornerà a noi”, si ripete con insistenza.
Se poi si verifica la situazione che oggi corre il nostro Paese ci si accorge che la realtà è diversa. Lasciamo parlare i numeri su cui non si può discutere: i BPT, cioè i buoni pluriennali del tesoro, sono andati a ruba, al di là dei tre miliardi che molti consideravano un grande successo.
Lo spread è sotto quota cento; la borsa ha superato i 40 mila punti, un record. Allora, perché pensare che da un momento all’altro la maggioranza non sarà più tale.
La Meloni tira dritta per la sua strada, certo lo scivolone delle ultime consultazioni non le avrà fatto piacere, ma parlando al summit della Confindustria, non ha fatto marcia indietro su nulla. “Quella centralità che le è propria sullo scacchiere internazionale non le verrà meno e l’Italia sarà sempre in prima linea”.
Bisogna guardarsi, quindi, dai tifosi dell’una e dell’altra parte? Le ultime indiscrezioni sulla vita di Leone XIV dicono che il Papa sia un sostenitore della Roma a tutto campo. Vero o no che sia, i giallorossi esultano e sperano che il pontefice, con le sue preghiere, “convinca” il Padreterno a far vincere loro uno scudetto. Alla fine, un sorriso val la pena di farlo.