Finalmente Elon Musk ha capito come aiutare Donald Trump a vincere le elezioni: regalare soldi. Quando si dice l’arguzia. Sabato, mentre faceva campagna elettorale per l’ex presidente, il milionario, o forse bilionario, o forse trilionario chissà, ha infatti annunciato che donerà 1 milione di dollari al giorno, in maniera casuale, agli elettori registrati negli Stati in bilico che hanno firmato o firmeranno la petizione a sostegno del Primo e Secondo Emendamento (libertà di parola e porto d’armi). Insomma, chi si dichiarerà filo-Trump negli Stati in bilico potrebbe ricevere un bel milioncino.
No, non è uno scherzo
Ma è uno scherzo? No. Tutto vero. Tanto che Musk ha già estratto i primi vincitori. Il primo, raccontano le cronache, è stato estratto proprio sabato, con tanto di consegna di un assegno gigante da parte del multi milionario. Domenica, a Pittsburgh, il secondo assegno.
Qualche esperto, ha provato a dire sommessamente che, insomma, “potrebbe essere corruzione”. “Quando si inizia a limitare i premi o gli omaggi solo agli elettori registrati o solo alle persone che hanno votato, ecco che sorgono preoccupazioni di corruzione”, ha detto, per esempio, Derek Muller, un esperto di diritto elettorale che insegna alla Notre Dame Law School. “Limitando l’omaggio solo agli elettori registrati, sembra che si stiano dando soldi per la registrazione degli elettori”. Sempre a pensar male, caro Derek Muller. Ma figuriamoci.
Ma la vera domanda è: funzionerebbe la cosa in Italia? Parliamoci chiaro, con una lotteria del genere, qualsiasi partito nel nostro misero Paese potrebbe raggiungere facilmente il cento per cento dei consensi.