
Week end a Roma, fra cortei, Giro e maratone, quando la politica è movimento (foto Ansa) -Blitzquotidiano.it
“Uniti si vince”: ecco lo slogan che per due giorni Elly Schlein avrà ripetuto centinaia di volte.
Genova e Ravenna ne avevano dato una conferma indiscutibile, Giorgia Meloni doveva stare attenta perchè l’aria stava cambiando.
Era iniziato il tempo del ribaltone, la premier se ne doveva dare una ragione e inchinarsi dinanzi al voto degli elettori. Quanti erano? Due milioni circa. Pochi in verità, se li confrontiamo a quelli delle elezioni politiche.
Che importa? Bisognava sfruttare il momento opportuno: un soffio di tempo che è durato quarantotto ore, forse qualcosa in più. Appena il campo largo si è svegliato dal meraviglioso sogno descritto dalla segretaria, l’alleanza si è frantumata. Meglio, è ritornata indietro di un passo. Divisa da ideologie e da rancori personali che hanno avuto subito la meglio.
Schlein disertata a San Giovanni

Alla grande manifestazione di Roma contro Israele (appuntamento a San Giovanni, storica piazza amata dalla sinistra) non ci saranno i 5Stelle, Carlo Calenda, Matteo Renzi e qualche nostalgico di Europa uno. Questi ultimi hanno deciso di organizzare un corteo che avrà lo stesso programma, ma con un giorno di anticipo in quel di Milano. Insomma, il traguardo che la Schlein insegue da quando si è insediata in via del Nazareno si è disciolto, non c’è più. Anzi, ha compiuto un miracolo: quello di mettere di nuovo insieme i leader di Italia Viva e di Azione. Per evitare equivoci, il Vaticano è intervenuto precisando: “Noi con questo prodigio non vogliamo avere nulla a che fare”.
Il campo largo si stringe
Tempi duri, quindi, per il “campo” che torna di nuovo a restringersi. Non c’è solo il divario che divide le due grandi riunioni. ora ci si mette di mezzo pure il caso di Alessandra Todde, il governatore della Sardegna. I giudici, con una sentenza, le hanno dato torto, nel senso che lei dovrebbe lasciare fin da subito la poltrona, ma lei risponde no e resiste. Per quanto tempo non si sa.
Potreste chiedervi: che cosa c’entra questo problema con il sogno della Schlein? Ne è parte preponderante, perchè in quelle elezioni Pd e 5Stelle votarono all’unanimità per lei. Si disse subito che era un sintomo inequivocabile di come il vento fosse cambiato. Proprio le stesse parole usate dopo la vittoria di Genova e Ravenna (in attesa di Taranto e Matera).
La verità è che tra l’avvocato del popolo e la rivoluzionaria dei dem non ci potrà mai essere un accordo durevole perchè Conte vuole strapparle il primato, cioè andare lui a Palazzo Chigi nel giorno in cui il governo Meloni venisse battuto.
Per il momento, sono fantasticherie visto che i sondaggi assegnano alla destra un primato che non cede di un metro. Però, alla propaganda non si può dire di no, alla vigilia di altre consultazioni (riguardano diverse regioni) che potrebbero rappresentare davvero un cambiamento della situazione.
Questo stato di cose non muta comunque l’eterno divario esistente fra le forze politiche. Bianchi e neri, rossi e verdi. I colori non sono mai gli stessi. Cosicchè anche ieri, in Parlamento, c’è stata bagarre. Il ministro Antonio Taiani doveva parlare della guerra in Medio Oriente e delle drammatiche conseguenze che quel conflitto sta portando. Il vice premier non ha avuto dubbi, ha usato parole chiare: “Siamo indignati dalle morti innocenti, è inaccettabile quel che sta succedendo a Gaza. Le bombe debbono fermarsi, i missili non partire mai”.
La sinistra, per bocca di Conte e Provenzano, si è detta delusa. Troppo tardi sono venute queste parole, ora bisogna andare ai fatti, le belle frasi non servono a nulla.
Mentre gli accordi vanno in frantumi, la guerra non ha un attimo di tregua. Se dovessimo dar retta ai propositi di Putin, di Trump e dello stesso Zelensky, tra Ucraina e Russia, la pace dovrebbe essere cosa fatta in poche ore. Così come nella striscia di Gaza dove decine di migliaia di persone continuano a morir di fame perchè gli aiuti umanitari non arrivano mai a destinazione.
È incredibile un simile comportamento. Le grandi potenze giocano a rimpiattino nello stesso momento in cui donne, bambine e soldati raggiungono l’al di là.
Non accade solo nei territori dove le armi continuano a farla da padrone. La politica italiana, ad esempio, compie mosse originali e quasi geniali che nessuno si aspetterebbe.
Il successo di Gasparri
La palma del successo la merita oggi Maurizio Gasparri, il quale ha invitato Fedez ad un convegno di Forza Italia che si terrà sabato a Roma. La platea è formata dalle nuove leve del partito e il rapper parlerà del disagio giovanile. Proprio lui che in passato aveva detto “Mai con la destra” aggiungendo in un crescendo musicale: “Aiutiamo i bambini a cambiare sesso”. Che altro? Impossibile prevedere il futuro se questo è il presente.