
(Foto Ansa)
Nel palazzaccio della politica, come ovvio, si litiga sul mancato quorum del referendum. “Grande rispetto per chi è andato a votare – dice il ministro dei Trasporti Matteo Salvini -. Ma c’è una enorme sconfitta per una sinistra che non ha più idee e credibilità e che non riesce a mobilitare neanche i propri elettori”. “Ora rimane una domanda – tuona l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci – le risorse e i milioni di Euro spesi per questa inutile tornata referendaria chi li risarcisce?”. Dall’altra parte della barricata, il segretario della CGIL Maurizio Landini: “C’è un terzo di questo Paese, tra i 14 e i 15 milioni di persone che hanno votato, che pensa che sui temi del referendum servano risposte precise e chiede di cambiare. Questo mese e mezzo ci ha permesso di rimettere al centro il tema del lavoro e dei lavoratori”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Grande rispetto per chi è andato a votare. Ma c’è una enorme sconfitta per una sinistra che non ha più idee e credibilità e che non riesce a mobilitare neanche i propri elettori”. (Matteo Salvini)
“Intanto grande rispetto per chi è andato a votare perché è sempre una forma di partecipazione al referendum. Detto questo, è stata una sconfitta della sinistra e dell’opposizione che voleva tentare l’assalto al governo utilizzando il grimaldello dei referendum”. (Antonio Tajani, Tg1)
“Ora rimane una domanda: le risorse e i milioni di Euro spesi per questa inutile tornata referendaria chi li risarcisce?” (Roberto Vannacci, Lega)
“Quello appena archiviato è stato un referendum pensato male, proposto peggio e terminato con un chiaro responso popolare: l’assenza di consenso”. (Luca Zaia)
“Le opposizioni hanno voluto trasformare i 5 referendum in un referendum sul governo Meloni. Il responso appare molto chiaro: il governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita”. (Giovanbasttista Fazzolari, Fratelli d’Italia)
“La sinistra ha speso centinaia di milioni di euro pubblici per regolare i loro conti interni. Gli italiani li hanno bocciati e il governo Meloni va avanti a testa alta”. (Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia)
“Hanno tentato una spallata al governo Meloni e per l’ennesima volta si sono slogati la spalla, di questo si tratta”. (Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia)
“Il fallimento dei referendum voluti dalla Cgil di Landini, dal M5s, dalla sinistra radicale, a cui si è accodato il Pd che ormai è diventato la brutta copia di Avs e dei 5 stelle, è una buona notizia per l’Italia”. (Raffaele Nevi, Forza Italia)
“Mi auguro che il segretario della Cgil seguirà l’esempio di Renzi quando lasciò la guida del Governo dopo la vittoria del ‘no’ al referendum costituzionale. Landini si assuma le proprie responsabilità, si dimetta”. (Claudio Duringon, Lega)
“Il mancato raggiungimento del quorum nei referendum segna, senza alcun dubbio, una vera e propria Caporetto per le opposizioni”. (Paolo Troncassini, Fratelli d’Italia)
“Proveranno a prendersela con noi, con l’informazione, con il sole e con il mare. Proveranno a far credere che sia stato comunque un grande risultato. Ma la realtà è solo una: Schlein, Conte e Landini portano a casa solo un altro fallimento”. (Gian Marco Centinaio, Lega)
“Aver mobilitato tutto il Partito (democratico), tutti i circoli, tutti i dirigenti su un referendum che doveva ‘correggere gli errori del vecchio Pd’ si è rivelato un boomerang. Un referendum politico contro se stessi”. (Elisabetta Gualmini, Partito Democratico)
“Una parte di elettorato è andato a votare ed è superiore all’elettorato che legittima il governo che in questo momento è in carica”. (Riccardo Magi, +Europa)
“Una sconfitta profonda, seria, evitabile. Purtroppo un regalo enorme a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c’è un Paese che vuole futuro e non rese di conti sul passato. Ora maturità, serietà e ascolto, evitando acrobazie assolutorie sui numeri”. (Pina Picierno, Partito Democratico)
“C’è un terzo di questo Paese, tra i 14 e i 15 milioni di persone che hanno votato, che pensa che sui temi del referendum servano risposte precise e chiede di cambiare. Questo mese e mezzo ci ha permesso di rimettere al centro il tema del lavoro e dei lavoratori”. (Maurizio Landini)
“Leggo dichiarazioni ed esultanze sguaiate dei ‘tifosi’ della politica. Portate rispetto a circa 15 milioni di cittadini che sono andati a votare. Portate rispetto agli oltre 12 milioni che hanno votato sì a maggiori tutele nel mondo del lavoro. Parliamo di oltre 12 milioni di cittadini che, al di là dei colori politici, chiedono più tutele contro licenziamenti, precariato e incidenti sul lavoro. Noi saremo sempre dalla loro parte, dalla parte giusta”. (Giuseppe Conte)