Multa a Meta, Gasparri: plauso a Commissione Ue. Contrastare lo strapotere dei colossi della rete.
La Commissione europea ha multato Meta per circa 800 miliardi di euro per abuso di posizione dominante a vantaggio di Facebook Marketplace. La sanzione è frutto dei risultati di un’indagine antitrust avviata nel giugno 2021.
La Multa a Meta, il plauso di Maurizio Gasparri alla Commissione UE
Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha accolto con soddisfazione la decisione della Commissione: “Grande plauso alla Commissione dell’Unione Europea che ha multato Meta per aver violato le norme Antitrust dell’Unione Europea con il servizio online ‘Facebook Marketplace’. Bisogna contrastare lo strapotere dei colossi della rete, che non pagano tasse ed alterano il mercato”.
Google e il possibile spacchettamento in valutazione al Dipartimento di giustizia statunitense
Gasparri poi resta in tema di colossi della rete e tocca la questione del monopolio di Google alla luce delle indicazioni del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
L’8 ottobre infatti, il Dipartimento ha dichiarato di stare valutando un possibile scorporo di Google in più società come misura antitrust, come riporta il sito della CNBC.
“Ben venga la decisione degli Stati Uniti di affrontare il colosso ‘Google’, ipotizzando addirittura lo spacchettamento di questo gigante”, ha detto Gasparri.
“Del resto – ha continuato – l’America, patria del capitalismo, intervenne decisamente contro le Sette Sorelle petrolifere in epoche passate e contro alcuni colossi dell’epoca del settore delle telecomunicazioni”.
La web tax per il colossi della rete
“Insisteremo sulla web tax – ha detto ancora Gasparri -. E se qualche portavoce dei colossi della rete critica le iniziative di Forza Italia non ci faremo intimidire.
Andremo avanti. Perché bisogna far pagare i colossi, non i giornali o gli operatori della comunicazione di piccole e medie dimensioni.
Il potere corrosivo dei giganti della rete è forte e, quindi, riesce anche a condizionare qualche penna tremolante. Ma noi andremo avanti lo stesso. E nei prossimi giorni tireremo le orecchie a qualche rappresentante di questi colossi, che avrà l’ardire di avvicinarsi al Parlamento della Repubblica italiana”. Ha concluso il senatore forzista.
Perché la sanzione a Meta, la nota della Commissione Europea
La sanzione a Meta è il risultato di un’indagine antitrust avviata nel giugno 2021 secondo cui Facebook Marketplace ha un vantaggio di distribuzione. E che quindi metterebbe in atto presunte pratiche anticoncorrenziali nel mercato pubblicitario nelle piattaforme online gestite da Meta.
In una nota del 14 novembre, l’organo esecutivo dell’Ue spiega come il colosso dei social media abbia “Violato le norme antitrust europee legando il suo servizio di annunci online Facebook Marketplace al suo social network Facebook e imponendo condizioni commerciali sleali ad altri fornitori di servizi di annunci online”.
Così facendo, continua la nota “Gli utenti iscritti a Facebook hanno automaticamente accesso e vengono regolarmente esposti a Facebook Marketplace, che lo vogliano o no”, ai danni dei concorrenti, perché questo sistema conferisce a Facebook Marketplace un vantaggio di distribuzione sostanziale sui concorrenti.
Condizioni commerciali che danneggiano i competitor
L’altra accusa mossa a Meta riguarda le “Condizioni commerciali inique ad altri fornitori di servizi di annunci classificati” che espongono annunci sulle piattaforme di Meta, in particolare Facebook e Instagram, che consentono alla Big Tech di utilizzare i dati correlati agli annunci generati da altri inserzionisti per il solo beneficio di Facebook Marketplace”.
Margretghe Vestager, “Meta deve cessare questa condotta”
Nel determinare l’importo della sanzione, la Commissione ha tenuto conto della durata e della gravità dell’infrazione, nonché del fatturato di Facebook Marketplace e del fatturato totale di Meta. “Oggi sanzioniamo meta con una multa di 797,72 milioni di euro per aver abusato delle sue posizioni dominanti nei mercati dei servizi di social network personali e della pubblicità online sui social media. meta deve ora cessare questo comportamento”, ha aggiunto a riguardo la vicepresidente esecutiva della Commissione europea con delega alla Concorrenza, Margrethe Vestager.