G20, il vertice dei Grandi riapre le porte a Putin. Per la prima volta dalla invasione in Ucraina lo zar parlerà al G20 virtuale organizzato dall’India di Narendra Modi, primo ministro dal 2014 ed esponente del partito Popolare Indiano (di destra). Modi è nato da una famiglia Ghanchi, uno dei ranghi più bassi del sistema delle caste indiane. La presenza di Putin in videoconferenza fa molto discutere. Tajani parla per tutti gli occidentali: “La presenza di Putin non è una riabilitazione. Putin è parte del G20 e quindi parteciperà ai lavori. Dovrà aspettarsi poi qualche giudizio negativo sulla aggressione all’Ucraina. Va detto e ribadito: è stata una palese violazione del diritto internazionale”. Il vice premier italiano ha poi aggiunto: “La Russia è considerata da tutti quanti noi un Paese che ha violato il diritto internazionale e che ha commesso una serie di crimini di guerra in Ucraina”. Al summit convocato da Modi nessuna defezione tra i Paesi europei, Italia inclusa. Al G20 sarà presente Giorgia Meloni.
Putin al G20, gelo di Zelenski
Il leader ucraino ha accolto nel gelo la notizia della partecipazione di Putin al summit indiano e ne ha approfittato per dire che Kiev “ non ha escluso che l’Ucraina possa uccidere il presidente russo se ve ne sarà l’opportunità”. Intervistato dal tabloid inglese The Sun ha aggiunto: ”Questa è la guerra. E l’Ucraina a tutto il diritto di difendere la sua terra”. Il presidente del Consiglio Europeo Michel – a Kiev per una visita lampo – ha annunciato nuovi aiuti militari per 1,3 miliardi di euro provenienti dalla Germania.
Il ritorno dello Zar è una vittoria Nato
Sono molti i commentatori che ritengono il ritorno di Putin fra i Grandi, seppur in modo virtuale, sia una vittoria della Nato. In ogni caso si tratta di un passo notevole che rompe l’isolamento assoluto con l’Occidente in cui Putin – sul cui capo pende anche un mandato di cattura emesso dal Tribunale Internazionale dell’Aia per crimini di guerra – si trova ormai da quasi 2 anni. Il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale risale al marzo 2023.
Domande scomode
È probabile che alcuni membri del G20 facciano a Putin delle domande imbarazzanti. Il quadro è inquietante: sono migliaia i soldati russi dispersi e il Cremlino in questi giorni ha annunciato di voler correre ai ripari. In che modo? Alzando la quota di soldati per il reclutamento annuale. Dai 250.000 previsti prima della guerra ora si passerà a 420.000. Non solo: la Duma, il Parlamento russo, ha anche votato per aumentare l’età massima alla quale gli uomini possono essere arruolati da 27 a 30 anni, aumentando il numero di giovani soggetti a un anno di servizio militare obbligatorio. Dal 1 gennaio 2024 i cittadini russi di età compresa tra i 18 e i 30 anni saranno chiamati al servizio militare. Il Cremlino ha destinato il 38,6% del budget alle forze armate e alla guerra. Una enormità. Evidentemente Putin ha ancora fame di truppe in grande quantità.
Il forum dei leader
Il Gruppo 20 ( o G20) è stato creato nel 1999 per favorire l’internazionalità economica e la concertazione. Fanno parte del Gruppo 20 l’Unione Europea, l’Unione Africana e 19 Paesi tra i più industrializzati del Mondo: dalla Arabia Saudita agli Stati Uniti, dall’Argentina al Brasile, dal Canada alla Cina. Il G20 complessivamente registra una popolazione di 4,6 miliardi di abitanti e rappresenta i 2/3 del commercio mondiale.