Abu Omar era davvero un terrorista, condannato a 6 anni di reclusione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2013 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
abu omar

Abu Omar

ROMA – Abu Omar, l’ex imam della moschea di viale Jenner, è stato condannato a sei anni di reclusione dal gup di Milano, Stefania Donadeo, con l’accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale.

Scrive Maria G. Maglie su Libero:

Allora era un terrorista Abu Omar, Osama Mostafa Hassan Nasr, imam fai da te della moschea di viale Jenner a Milano, con status di rifugiato e residenza in Italia, non un poveruomo perseguitato; era un terrorista quello sequestrato e riportato in Egitto in un’azione straordinaria di sicurezza che da noi fu fatta passare per un crimine del quale lui era la vittima, i servizi segreti americani e italiani i gran cattivi.

Era un terrorista, e come lui non abbiamo idea di quanti siano entrati e continuino ad entrare nel Paese attraverso frontiere troppo aperte, mescolamenti disinvolti tra migranti e militanti, nessun controllo alla partenza, figurarsi in Libia dove il Parlamento ha appena votato la legge della sharia come legge nazionale. Peccato che di fronte ai numeri diffusi con preoccupazione dai centri studi come l’Icsa – che raggruppa le migliori menti dei nostri apparati sui temi di difesa, sicurezza e intelligence – di fronte alla denuncia preoccupata che anche per l’Italia l’allarme terrorismo è concreto a due anni dallo scoppio della cosiddetta «Primavera araba» e della guerra in Siria, la risposta sia: «Con i migranti rischiamo di importare non il terrorismo, ma il fondamentalismo su tutto il territoriocomunitario» afferma il capo della polizia Alessandro Pansa. (…)

Le motivazioni della sentenza arriveranno tra quaranta giorni. La stranezza. Gli stessi magistrati che hanno condotto aMilano l’inchiesta sull’imam – Armando Spataro e Ferdinando Pomarici – hanno guidato anche l’indagine sul suo rapimento, che è stato trasformato in uno dei più clamorosi casi di intervento illegale dei servizi segreti statunitensi in suolo straniero. Il 17 febbraio 2003, mentre camminava per strada a Milano, fu avvicinato da un uomo che si era identificato come un agente di polizia,ma in realtà era un agente del Sismi, e che gli chiese di mostrargli un documento d’identità. Dopo averlo stordito, l’agente lo consegnò alla Cia, che lo trasportò alla base Nato di Aviano.

Da lì Abu Omar fu trasferito al Cairo, in Egitto, dove è stato recluso, interrogato e anche torturato per mesi.Scarceratoe dinuovoarrestato più volte dalle autorità egiziane, è libero dal febbraio del 2007 e vive ad Alessandria. Anche oggi i sostenitori dello scandalo spiegano che se non fosse stato sequestrato e portato prima in Germania e poi in Egitto l’uomo sarebbe stato arrestato. A voi crederci o credere piuttosto che sono stati evitati atti di terrorismo e salvate vite (…)