“Emilio Salgari, il giallo del romanzo mai ritrovato”, Massimo Novelli su Repubblica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2015 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
"Emilio Salgari, il giallo del romanzo mai ritrovato", Massimo Novelli su Repubblica

Emilio Salgari

ROMA – A oltre un secolo dalla morte di Emilio Salgari, i suoi libri vengono ristampati, così come sono consuete le polemiche che insorgono tra i suoi cultori sui ritrovamenti di testi inediti, veri o presunti. L’ultimo caso, che alimenta le polemiche tra i fedelissimi, è di questi giorni. In un articolo apparso sulla rivista di letteratura popolare Il corsaronero , lo studioso veneto Roberto Fioraso ricostruisce la genesi di un romanzo giovanile del Capitano veronese, La scimitarra di Khien Lung , sulla base di appunti manoscritti del romanziere sulla trama della storia. Questi gli furono affidati in fotocopia da Giuseppe Turcato, appassionato ricercatore salgariano scomparso nel 1996.

Come scrive Massimo Novelli su La Repubblica,

il creatore di Sandokan ha filologi tanto autorevoli quanto appassionati, che hanno bollato come «esagerazioni giornalistiche » le affermazioni di Fioraso. E tra loro c’è chi, come Giovanna Viglongo, storica editrice col marito Andrea delle opere salgariane, vorrebbe diffondere una lettera aperta per contestare la presunta scoperta. Chi polemizza sostiene che quella trama non è altro la prima stesura de La scimitarra di Budda , uscito regolarmente in volume nel 1892.

È quanto si può leggere, intanto, nel sito web salgariano Per Terra e per Mare , peraltro pregevole, diretto da Corinne D’Angelo, che si firma “La Perla di Labuan”. Anche Felice Pozzo, decano per dedizione e competenza degli studiosi di Salgari, non nasconde le perplessità. «Usando il “metodo Fioraso”», dice, «si sarebbe potuto annunciare, per esempio, l’esistenza di un lavoro inedito intitolato Il capitano Falconara, che invece è la stesura embrionale de I predoni del Sahara ». Aggiunge Pozzo: «Anzi: si potrebbero annunciare tanti altri testi inediti quante sono le trame elaborate da Salgari, che, come è stato accertato, sgorgavano dalla sua geniale officina con titoli differenti e con modifiche pure sostanziali». Insomma: La scimitarra di Khien Lung sarebbe solo la trama da cui Capitan Emilio partì per comporre La scimitarra di Budda . E «gli appunti di Turcato», incalza Pozzo, «oltretutto sono conosciuti da tempo».

La notorietà dei fogli salgariani, in realtà, è ammessa dallo stesso Fioraso: «È vero che sono conosciuti ». Ma a lui interessava, spiega, «dimostrare le disparità fra le due “Scimitarre”. Quella di Khien-Lung è al centro di un romanzo giovanile, andato perduto, la cui esistenza è comprovata da un insegnante di Salgari, l’abate Pietro Caliari, lo citò nella prefazione di Angiolina, un suo libro. La Scimitarra di Budda è altra cosa; tanto che, a differenza del lavoro di gioventù, questa venne scritta per un pubblico di ragazzi».