Gabriele Paolini, il fidanzatino al Giornale: “Con lui mi sentivo un vip”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2013 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA
paolini il giornale

Il fidanzatino di Paolini: “Con lui mi sentivo un vip”

ROMA – Parla D., 17 anni: “Tra noi c’era affetto”. Gabriele Paolini al gip: “Mai fatto orge con minori. Video per uso privato”. Il pm: “È pericoloso, resti in carcere”.

Scrive Nino Materi sul Giornale:

Lo ha confessato agli amici di Facebook , lo ha detto ai carabi­nieri, lo ribadisce al Giornale : «Paolini? Un amico, e tra noi c’era affetto. Ero orgoglioso di stare al suo fianco. Lo ammiro. È un personaggio famoso. La gen­te lo riconosce­va per strada, qualcuno gli chiedeva l’auto­grafo. Così mi sentivo impor­tante anch’io. È vero: lui mi ha fatto conoscere i suoi genitori e io gli ho presen­tato i miei. Scri­vevo sul suo sito paolininews.it . Andavamo in gi­ro insieme. Of­friva sempre lui».

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Di più D., 17 anni, non dice. Non vuol dire. O non può dire. D. è il ragazzino che Gabriele Pa­olini, in carcere da domenica scorsa con l’ac­cusa di essere un pedofilo, ha definito il suo «fidanzato». Il « disturbato( re)» – come l’ha ribattezzato Da­gospia- ha con­fermato ieri al gip di essersi «in­namorato » di D. e di aver avuto con lui rapporti consenzienti senza nessun tipo di prevarica­zione né corrispettivo in denaro: «Non ho mai preso parte a orge con minori, i video erano solo per uso personale. Per spirito narcisistico ho sempre amato do­cumentare la mia vita per poi ve­dere e condividere le immagini con i miei amici».

Gli avvocati del «profeta del condom», Massimiliano Korn­muller e Lorenzo La Marca, si ri­tengono soddisfatti dell’interro­gatorio a Regina Coeli e hanno già presentato istanza per gli ar­resti domiciliari; il pm si è oppo­sto, il gip deciderà nei prossimi giorni. Paolini è accusato nello specifico di induzione e sfrutta­mento della prostituzione mino­rile, nonché pedopornografia. Paolini ha confermato la sua «re­lazione amorosa» con uno dei 17enni (D., che il Giornale ha rin­tracciato sul web ndr ) individua­ti dagli investigatori, dicendo che la stessa è nata «perché en­trambi ci siamo confessati i drammi della nostra vita». Con gli altri due minori che per la pro­cura sarebbero stati adescati in cambio di soldi, Paolini ha detto che «ci furono solo rapporti affet­tuosi di amicizia, poi finiti dopo che mi sono innamorato di D.».

Ma a questo punto va fatta una precisazione di carattere tecni­co: se pure la love story tra Paoli­ni e D. fosse vera, le responsabili­tà dell’imputato non scemereb­bero. Il codice penale, in caso di rapporti sessuali di un maggio­renne con un minore, non consi­dera infatti un’esimente l’even­tuale consenso della vittima; che vittima rimane, anche se non su­bisca dall’adulto una violenza brutale in senso stretto. Nel caso di Paolini non risulta né dai vi­deo né dalle foto (almeno quelli finora agli atti) che i rapporti «in­criminati » siamo mai stati consu­mati­ attraverso modalità assimi­labili a quelle di uno stupro; una parola-quest’ultima-mai usata nell’ordinanza di custodia caute­lare, dove invece si imputa a Pao­lini «profferte di denaro, progres­sivamente elevate da indurre a prestazioni via via più invasive». Tradotto dal giuridichese, signifi­ca che Paolini non è un pedofilo che abusa di bambini ma un sog­getto che – come scrivono gli in­quirenti – pone in essere una «condotta gravissima compiuta con freddezza, professionalità ed abilità».(…)