Marco Travaglio, il premio di Riotta alla Maggioni, Folli e i capelli stile nido di cinciallegra

a cura di Sergio Carli
Pubblicato il 9 Agosto 2015 - 10:59 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio, il premio di Riotta alla Maggioni, Folli e i capelli stile nido di cinciallegra

Marco Travaglio. Polemica con Stefano Folli e Gianni Riotta

ROMA – Marco Travaglio regola i conti con due colleghi che, da lui derisi, lo hanno querelato o minacciano di farlo: Stefano Folli e Gianni Riotta. Entrambi hanno nomi importanti nel giornalismo di oggi e curriculum di tutto rispetto. Stefano Folli interpreta la politica in Italia per Repubblica; Gianni Riotta conduce una trasmissione in tv su Rai3, “47 35 Parallelo Italia” che non pare baciato dal successo, come ha rilevato Vittorio Feltri sul Giornale.

Gianni Riotta ha minacciato di querelare Marco Travaglio, per ora su Twitter, per un articolo sulla quasi comica notizia di un premio letterario alla neo presidentessa della Rai Monica Maggioni.

Stefano Folli sembra invece aver già querelato Marco Travaglio, a giudicare dalle citazioni che lo stesso Travaglio fa, nel suo editoriale di domenica 9 agosto 2015 sul Fatto (“Stateci vicini”), citazioni che piono provenire da un atto legale.

Scrive Marco Travaglio che Stefano Folli, notista politico di Repubblica, chiede la condanna di Marco Travaglio

“a pena esemplare per un articolo di ottobre [2014] (“Fronte del riporto ”) “spregiudicatamente e premeditatamente diffama-orio” in “ogni riga”, da lui letto con “somma sorpresa” dopo una “brillante carriera”. Anche “il lessico lede la sua dignità morale ma in particolar modo quella professionale”, specie là dove definivo “croccanti, avvincenti, frizzanti” i titoli delle sue note.

“Gravemente mendace” sarebbe poi la ricostruzione del suo prematuro allontanamento dalla direzione del Corriere, dopo appena un anno e mezzo (giugno 2003-dicembre 2004). A me risultava che il suo Corriere non andasse proprio a gonfie vele, anche per via dell’assunzione come vice direttore ad personam dell’autorevole ed equilibrato Magdi Cristiano Allam e del fallimentare e costosissimo nuovo insertoWeek End; ma lui giura che le vendite (da me mai citate) registrarono un boom mai più eguagliato, anche se poi non spiega perché mai quei matti della Rcs lo spararono fuori da via Solferino alla velocità della luce, privandosi di cotanto direttore. Ma il capitolo più avvincente riguarda il titolo, “totalmente ingiustificato e decontestualizzato”, a proposito di quello che definivo il suo “riportino elaborato che i bird watchers paragonano al nido di cinciallegra”. E qui temo che il rinvio a giudizio non me lo levi nessuno: un gup minimamente spiritoso non vorrà privarsi del piacere di un’udienza preliminare che si annuncia spettacolare. Lì la difesa Folli disquisirà sulla conformazione del riportino incriminato, magari con l’ausilio di una perizia tecnico-pilifera, a cui sarò costretto a opporre l’expertise di un bird watcher o di un etologo specializzato in nidi d’uccello. Col rischio di beccarmi una querela dal Sindacato Nazionale Cinciallegre”.

La vicenda che ha opposto Gianni Riotta a Marco Travaglio è un po’ di bassa cucina e non meriterebbe di essere riferita se non fosse entrata in un editoriale che di solito tocca temi di alta politica o giustizia o morale.

“Pietra dello scandalo”, nota con una certa dose di vanità e autocompiacimento Marco Travaglio,

“è il sottoscritto per il suo maledetto vizio di sbeffeggiare politici e giornalisti al seguito, accomunati da un morbo endemico e incurabile: l’allergia all’umorismo. Riotta s’è parecchio adontato perché ho fatto notare lo straordinario tempismo con cui lui o chi per lui, alle 19.55 del 5 agosto, aveva comunicato via Ansa al mondo intero di aver insignito del Premio Spotorno da lui presieduto la neo-presidentessa della Rai Monica Maggioni, indicata dal premier Renzi un paio d’ore prima.

Un colpo di lingua preventivo che batteva tutti sul filo di lana e meritava un encomio solenne. Apriti cielo. Con la barba tutta spettinata, Johnny Raiotta ha twittato furioso: “Travaglio non conosce vergogna, si sa. Ma prendersela con gli amici del Premio Internazionale Spotorno Nuovo Giornalismo è così volgare da far ridere: come sempre la sua prosa”.

Sul profilo Twitter di Gianni Riotta appaiono vari messaggi sul tema Maggioni Spotorno.

Querelle Gianni Riotta - Marco Travaglio

Prosegue Marco Travaglio:

“Ora, che io non conosca vergogna e sia molto volgare, non c’è dubbio: altrimenti non avrei scritto “Riotta” in un mio articolo. Ma non credo di essermela mai presa “con gli amici del Premio Spotorno”, che fra l’altro non ho il piacere di conoscere (gli amici: Spotorno invece è la ridente località ligure dove andavo in vacanza da ragazzo, non ancora frequentata da Johnny). E soprattutto non credo di aver diffamato nessuno, scrivendo “questo sì che si chiama professionismo. Chapeau”. Ma [Gianni Riotta] minaccia: “Spiegate a Travaglio e al suo circo come stanno le cose se no mi tocca rivincere causa contro Fatto”.

È il segnale convenuto agli amici del Premio, che infatti twittano come stanno lecose: “Il premio è stato assegnato l’8 luglio (non ieri)”. In effetti l’8 luglio avevamo colpevolmente bucato la notizia del premio alla Maggioni, peraltro in compagnia dell’intera stampa nazionale e internazionale, agenzie incluse. ce n’eravamo accorti solo alle 19.55 del 5 agosto quando l’Ansa la comunicò alla Nazione e al mondo intero, dopo averla snobbata per ben 28 giorni. Facile immaginare che il presidente o qualche amico del Premio si fosse pre-cipitato a ufficializzarla, magari per evitare che nella nottealtre giurie –nazionali, internazionali o intergalattici –premiassero la Maggioni rubando la scena e la primogenitura alla bella Spotorno. Ora apprendiamo invece che, dopo 28 giorni di clandestinità, la notizia è uscita la sera del 5 agosto per puro caso: forse l’ha dettata lo Spirito Santo, o forse si è dettata da sola. Del resto, sospettare di servilismo un giornalista investigativo dalla schiena dritta e di scuola anglosassone come Johnny sarebbe puro arbitrio: la piaggeria non è proprio da lui. Se però vuole querelarci, attendiamo a pie’ fermo di sapere perché (mai scritto che il Premio Spo-torno è stato assegnato alla Maggioni il 5 agosto: solo che vi è stato annunciato). E anche di conoscere quale causa Riotta avrebbe vinto contro di noi(forse in sogno)”.