Migranti, gli 007 accusano: “Guardia costiera Libia favorisce il traffico di esseri umani”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2017 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, gli 007 accusano: "Guardia costiera Libia favorisce il traffico di esseri umani"

Migranti, gli 007 accusano: “Guardia costiera Libia favorisce il traffico di esseri umani”

ROMA – La Guardia costiera della Libia favorisce il traffico di migranti nel Mediterraneo. Questa l’accusa che gli 007 europei nei confronti delle autorità di Tripoli. Secondo le accuse, i gruppi che alimentano la tratta di esseri umani dalla Libia verso l’Europa sarebbero aiutati proprio dalle guardie libiche compiacenti, piuttosto che dalle ong. Il flusso di immigrati parte principalmente dalla Nigeria, dal Gambia, dalla Somalia e dall’Eritrea, che arrivano in Libia per poi raggiungere le coste europee a bordo di barconi.

Valentino Di Giacomo sul Messaggero scrive che secondo l’intelligence dell’Austria, il recente flusso di sbarchi sulle coste europee non sarebbe dovuto ai contatti tra ong e scafiscti, ma ai rapporti tra chi mette in atta la tratta di migranti e la Guardia costiera libica:

“Un rapporto dell’Hna una delle tre agenzie d’intelligence austriache fa luce proprio sull’enorme giro di danaro tra i mercanti di uomini e i delegati del governo di Tripoli che, teoricamente, sarebbero preposti a tenere sotto controllo il flusso migratorio in partenza dalle coste nordafricane. A Sabratah, la città a 80 chilometri a Ovest di Tripoli da cui salpano gran parte dei barconi, il capo del Dipartimento locale anti-migrazione irregolare, che opera sotto il ministero degli Interni del provvisorio governo Sarraj, appartiene a una potente tribù. È l’uomo che decide, in accordo con i trafficanti sotto un adeguato compenso, chi e quando deve partire.

Secondo il rapporto, in questa città esistono due potenti organizzazioni che gestiscono il business dei migranti, la prima fa capo ad Ahmed Dabbashi, che nel 2011 si contraddistinse nella lotta all’ex regime di Gheddafi. Grazie alla notorietà acquisita in battaglia Dabbashi ha messo in piedi una delle più potenti milizie locali che depreda e schiavizza i migranti prima di lasciarli partire sempre più spesso in accordo con i delegati libici verso l’Italia. L’altra organizzazione, specializzata nel business dei barconi, è gestita da Mussab Abu Ghrein, che si occupa prevalentemente di sudanesi e altri migranti subsahariani. Per i propri traffici Ghrein ha sfruttato invece i saldi rapporti di sangue tra la propria tribù d’appartenenza e quelle al confine con il Niger”.

Nel documento realizzato dalle intelligence di diversi paesi Ue emerge che il giro d’affari e le connivenze siano da imputare al rapporto tra i delegati del governo di Tripoli e i trafficanti, che invece di essere in conflitto alimentano un sistema economico ben strutturato:

“È lo stesso fenomeno che avviene a trenta chilometri a Est di Sabratah, nella città di Ez Zauia dove si trova un altro hub del Mediterraneo. Anche qui i delegati del governo, che dovrebbero controllare la frontiera occidentale, fanno affari d’oro con i trafficanti e, quando invece non riescono a giungere ad un accordo, passano alle maniere forti. A Ez Zuia le organizzazioni degli scafisti sono costretti a pagare tangenti ai capi della marina libica, altrimenti, una volta partiti i barconi, gli uomini del governo fermano in mare le imbarcazioni e molto spesso si impossessano dei motori per poi rivenderli al mercato nero. Qui il capo dei trafficanti si chiama Abdurhaman Milad, da tutti conosciuto come «al-Bija» che ha parentele con chi gestisce il centro di detenzione per migranti della città.

La «prigione degli stranieri», aperta lo scorso anno, è gestita dalla famiglia Nasser che appartiene alla tribù Abu Hamayra, la stessa di cui fa parte al-Bija. A Ez Zuia la situazione è ancora più paradossale: oltre al centro dei Nasser, c’era un altro campo dove venivano rinchiusi i migranti, quello di Abu Aissa sotto la diretta gestione del governo di Tripoli. Ma gli uomini delle milizie di Nasser, grazie a continui raid armati di kalashnikov, hanno provocato la chiusura della struttura di Abu Aissa per accaparrarsi più migranti. E si ricorre a sparatorie ed esecuzioni anche tra le due potenti organizzazioni di Sabratah e quella di Ez Zuia che sono spesso in conflitto tra di loro su chi deve avere il controllo delle partenze. Il predominio viene risolto attraverso regolamenti di conti proprio come avviene tra clan della camorra o della mafia”.