Porcellum bocciato ma il Parlamento è legittimo: votare subito si può

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2014 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA
Parlamento legittimo, votare subito si può

Il Parlamento (foto Ansa)

ROMA – Deputati e senatori possono stare attaccati alle loro poltrone. La Corte costituzionale, nel motivare l’incostituzionalità della legge elettorale, il Porcellum, ha specificato che questo Parlamento è comunque legittimo.

Ma il Porcellum “ha coartato la libertà” dei cittadini; i meccanismi del premio di maggioranza sia alla Camera che al Senato hanno determinato una “compressione” della volontà popolare.

Scrive Antonella Mascali sul Fatto Quotidiano:

Allo stesso tempo la Corte ha specificato che, ovviamente, non c’è alcun vuoto normativo, e che, volendo, si può andare a votare domani, con quello che si può definire un sistema proporzionale puro con le preferenze. “Resta fermo ovviamente, che lo stesso legislatore ordinario, ove lo ritenga, potrà correggere, modificare o integrare la disciplina residua”. Dunque, M5s non potrà più sostenere che la riforma elettorale non si può fare perché questo Parlamento è illegittimo I motivi della bocciatura del Porcellum sono stati depositati in cancelleria intorno alle 20.15 dopo una camera di consiglio di oltre tre ore che sono servite alle “rifiniture”, alle “limitature” di una sentenza decisa il 4 dicembre scorso. L’ufficialità, dopo un’altra ora e mezza di rilettura in cancelleria. Segno di quanto la Corte sentisse il peso addosso. Durante la sospensione di Natale il relatore ed estensore, Giuseppe Tesauro, si è messo al lavoro e si è confrontato con il presidente Gaetano Silvestri, che anche da “semplice” giudice costituzionale aveva molto a cuore il problema del Porcellum.

Approfondendo il suo no al premio di maggioranza, la Corte spiega che il Porcellum pregiudica i principi della democrazia parlamentare perché premia una coalizione anche solo con un voto di scarto rispetto a un’altra, senza che ci sia un tetto minimo di consensi da raggiungere, per non parlare del voto per il Senato con il peso differenziato delle Regioni: “Risulta, pertanto, palese che (le disposizioni, ndr) consentono una illimitata compressione della rappresentatività dell’assemblea parlamentare, incompatibile con i principi costituzionali… C’è una compressione della funzione rappresentativa dell’assemblea, nonché dell’eguale diritto di voto, eccessiva e tale da produrre un’alterazione profonda della composizione della rappresentanza democratica, sulla quale si fonda l’intera architettura dell’ordinamento costituzionale vigente”.

Quanto all’impossibilità per i cittadini di esprimere le preferenze, la Corte dice in sostanza che le ultime tre elezioni hanno determinato un Parlamento di nominati: “Le condizioni stabilite dalle norme censurate sono tali da alterare per l’intero complesso dei parlamentari il rapporto di rappresentanza fra elettori ed eletti. Anzi, impedendo che esso si costituisca correttamente e direttamente, coartano la libertà di scelta degli elettori nell’elezione dei propri rappresentanti in Parlamento, che costituisce una delle principali espressioni della sovranità popolare, e pertanto contraddicono il principio democratico, incidendo sulla stessa libertà del voto di cui all’art. 48 Cost.” (…)