Rassegna stampa. Napolitano, corruzione e detrazioni fiscali

Pubblicato il 16 Ottobre 2012 - 09:17 OLTRE 6 MESI FA
Il Corriere della Sera 16-10-12

Napolitano: vogliono colpirmi. Il Corriere della Sera: “Intercettazioni di Palermo, l’accusa del Presidente”. Una spenta idea del nostro paese. Editoriale di Ernesto Galli della Loggia:

“Una gabbia d’acciaio intorno a un corpo piagato, che con la scusa di sorreggerlo in realtà lo tiene prigioniero aggravandone le piaghe: questo oggi è il rapporto in Italia tra la politica e i partiti da un lato, e la compagine sociale dall’altra. Non ci sono cattivi da una parte e buoni dall’altra, no: semplicemente un morto che tiene un vivo che vuole vivere. Il Paese è nella gabbia della politica dei partiti, destinato dalla loro immobilità ad un «presentismo», come lo ha chiamato Roberto Esposito, nel quale ogni giorno succede di tutto ma da anni non cambia nulla. Mai nulla di sostanziale. Consumata nel 1991-93 la frattura con le culture storiche del nostro Novecento (il socialismo, il fascismo, il cattolicesimo politico, il comunismo gramsciano), da allora la politica della Seconda Repubblica è immersa in un torpido presente senza vita. Da vent’anni non è più in grado di immaginare alcun futuro per il Paese, di offrirgli una visione”.

La guida alle nuove mini detrazioni. L’approfondimento di Francesca Basso:

“Le novità in materia di deduzioni e detrazioni contenute nella Legge di Stabilità rappresentano il primo passo verso quella riduzione delle agevolazioni fiscali su cui il governo Monti è al lavoro da tempo e che ha come obiettivo finale il recupero di risorse per far quadrare i conti dello Stato. L’effetto immediato per i contribuenti con un reddito imponibile superiore ai 15 mila euro è che per alcune deduzioni e detrazioni sarà introdotta una franchigia di 250 euro e che lo sconto fiscale massimo per alcune detrazioni sarà in tutto di 570 euro. Infatti d’ora in avanti il 19% sarà applicabile a un tetto complessivo massimo di 3 mila euro”.

I due politici «ingenui» e i rapporti con i boss «Per noi erano elettori». Articolo di Luigi Ferrarella:

“Come un’onda che si ritira dal bagnasciuga, ogni indagine anti ‘ndrangheta si lascia alle spalle conchiglie di contatti e rapporti che, senza superare la soglia del rilievo penale, interpellano però la concezione che certa politica mostra dei rapporti con i potenziali elettori. Anche i due ultimi blitz non fanno eccezione.
Mentre investigano per voto di scambio sull’assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti, il 10 maggio 2011 i carabinieri intercettano ad esempio il medico Marco Scalambra (ora arrestato con l’accusa di corruzione del sindaco di Sedriano, Alfredo Celeste, ai domiciliari) mentre racconta di essere stato sollecitato il giorno prima dall’assessore di Formigoni ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci (16.000 preferenze nel 2010, figlio di un questore della Camera ed ex coordinatore provinciale pdl), a fare campagna elettorale per un candidato pdl al Comune di Milano, Renzo De Biase”.

La Repubblica 16-10-12

La Repubblica: “Napolitano: volevano colpire me”. Corruzione, ecco le cifre. All’Italia costa 60 miliardi. Inchiesta di Liana Milella:

“Lo apre una prefazione di Monti. Lo chiude un elenco dei più importanti documenti internazionali sulle politiche anticorruzione. In mezzo c’è il libro dei sogni di come potrebbe essere l’Italia”.

Il Giornale: “Stato strozzino: ecco le prove”. Anche i dottori si accorgono che la giustizia è moribonda. Editoriale di Nicola Porro:

“Ieri non un pericoloso estre­mista, ma il pacato ministro Corrado Passera riguardo alla prossima chiusura de­gli altiforni dell’Ilva ha detto: «Non sempre capisco l’attitudine di una parte della magistratura». E ha continuato mettendo in evi­denza i costi «enormi» che com­porterebbe la chiusura degli im­pianti. Poco prima il presidente della Repubblica, e numero uno del Csm, ha con fermez­za­ribadito la sua po­sizione riguardo al conflitto di attribu­zioni sollevato nei confronti dei pm pa­lermitani, sulla vi­cenda delle inter­cettazioni telefoni­che. Denunciando l’«insinuazione di sospetti» contro l’istituzione che rappresenta. Continuiamo il nostro elenco con altri due casi meno clamoro­si, ma certamente significativi. L’assessore della giunta Formi­goni arrestato nei giorni scorsi per un presunto voto di scambio con la ’ndrangheta, era stato messo nel mirino da un anno. Solo che la richiesta per la sua carcerazione datata 8 novembre del 2011 era fi­nita nelle mani di un Gip pasticcio­ne (poi estromesso) che non ave­va saputo dar corso alla pratica. Un anno per arrestare un presun­to mafioso, mantenendolo così nel suo alto incarico istituzionale è un piccolo record degli orrori”.

Il Fatto Quotidiano: “Napolitano avverte i pm di Palermo”. Ma mi faccia il piacere. Editoriale di Marco Travaglio:

“Piercasinando. “Anche San Paolo prima era un libertino, poi fu colpito dallo Spirito Santo sulla via di Damasco” (Pier Ferdinando Casini, Otto e mezzo, 8-10). Casini fa casino con Sant’Agostino. O forse confonde San Paolo con se stesso (e la via di Damasco con quella di Arcore). Simon Mago. “Mi auguro che Roberto (Formigoni, ndr) non venga a trovarmi, vista l’attenzione che i pm hanno mostrato su di noi” (Antonio Simone, indagato per corruzione, associazione a delinquere, appropriazione indebita, false fatturazioni e riciclaggio, appena scarcerato dopo 6 mesi a San Vittore, 12-10). Con tutti i guai che ha, se lo fotografano pure con Formigoni rischia l’ergastolo”.

Detrazioni, il governo non cede. La Stampa: “Nessun rinvio ai tagli degli sconti fiscali. “Le modifiche devono essere finanziate”. Affidabilità, una promessa da non tradire. Editoriale di Paolo Baroni:

È vero che anche negli ultimi due anni dello Statuto del contribuente, che vieta espressamente di introdurre norme retroattive in materia di tasse, si è fatta carta straccia. Lo statuto, dal 2010 ad oggi, è stato violato ben 10 volte, 4 da Tremonti e 6 dall’attuale governo, per un totale di 6 miliardi di nuove imposte portate. Però è anche vero che la Cassazione ha sancito che le regole adottate nel 2000 a tutela dei cittadini che pagano le tasse sono superiori a tutte le altre norme tributarie”.