Sorgenia, nuovo piano industriale per la ristrutturazione del debito da 1,7 miliardi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2013 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Sorgenia

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ROMA – Nuovo piano industriale e apertura di una trattativa per la ristrutturazione del debito da 1,7 miliardi con le banche creditrici. Sono queste le proposte di Sorgenia all’operatore austriaco Verbund con una quota del 46%, per far fronte al calo di redditività.

Il nuovo piano industriale al 2020, tenuto conto che la situazione del settore “permarrà ancora difficile almeno per i prossimi tre anni”,  e , scrive Luca Pagni di Repubblica, “prevede che la società si concentri sulle sue attività principali, per uscire da quelle secondarie”. Il tutto per dare “priorità allo sviluppo commerciale sul mercato corporate (grandi imprese, pmi e partite iva) attività core di Sorgenia fin dalla sua costituzione”.

Scrive Luca Pagni di Repubblica:

 E sempre che le banche accettino le richieste avanzate dal management guidato da Andrea Mangoni. «Sorgenia — ha dichiarato la società — non prevede nel breve e nel medio periodo una ripresa della redditività operativa. Nel triennio 2014-2016, prevede di raggiungere un ebitda annuo intorno ai 110-120 milioni di euro, in linea con l’ebidta operativoconseguito negli ultimi anni».
Sempre ieri, Sorgenia è stata al centro delle polemiche politiche. Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta ha parlato di «scandalo in Commissione », cui si sono uniti esponenti del Movimento 5 Stelle e della Lega. Sotto accusa un emendamento alla legge di Stabilità che modifica gli “oneri di urbanizzazione” che i costruttori di centrali dovrebbero versare ai comuni che ospitano gli impianti. L’emendamento, di fatto, apre alla possibilità che in caso di contenziosi le parti possano accordarsi sull’entità del dovuto, non prevedendone più l’obbligatorietà. Per le opposizioni questo sarebbe un favore a Sorgenia che ha un contenzioso con il comune di Turano Lodigiano finito anche davanti al Tar: il quale ha dato ragione al Comune sull’esistenza dell’onere ma non sulla determinazione dell’ammontare.
All’esponente di Forza Italia, ha replicato l’azienda con una nota: «E’ falso che l’emendamento riguardi la sola Sorgenia, in quanto interessa tutti gli operatori del settore energetico per fare chiarezza sulle norme, garantire certezza degli investimenti ed evitare infiniti contenziosi con gli enti locali. Ed è ancora più falso che il Tar del Lazio abbia condannato Sorgenia a pagare 22 milioni di euro, visto che il tribunale ha annullato la richiesta del comune di Turano, accogliendo il ricorso di Sorgenia. Ricordiamo, infine, che per la centrale del Lodigiano, Sorgenia aveva già concordato di versare 40 milioni di euro ai comuni del territorio a titolo di compensazione, andando ben al di là delle disposizioni dilegge».