ROMA – “È iniziata (e dura tre giorni) la festa di nozze – scrive Giuliano Foschini di Repubblica – della coppia di eredi di ricchissime famiglie che hanno scelto la location “per quel film” invitando 800 connazionali e stupendo la Puglia”.
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Viste: un’enorme mano di oro che affiora dalla piscina, un albero innevato trasportato con una gru, un elefante, orecchiette condite con le spezie, luminarie come alle feste patronali, fiori. Poi fiori e ancora fiori, non c’è Shakira ma operai con la maglietta “Staff Gigi D’Alessio”. E ancora: l’invito con la copertina in oro (“Sa, mia moglie l’ha chiuso in un cassetto” ammette il sindaco di Fasano, Lello Di Bari), un bianco francese mischiato con l’acqua minerale, un ulivo particolarmente stupito perché in quasi mille anni di vita una cosa così, proprio non l’aveva mai vista.
Insomma, una via di mezzo tra un Jurrasic Parck del matrimonio (talmente esagerato da risultare irreale) e un Checco Zalone molto più ricco e intercontinentale. Perché in Puglia sta andando in scena il matrimonio del decennio: la figlia del magnate dell’acciaio Pramod Agarwal, Ritika, sposa il suo amore Rohan Metha. Nel 2011 sua sorella Vinita, per il matrimonio, bloccò mezza Venezia. Oggi lei ha scelto uno dei posti più belli della Puglia, Savelletri, la Valle d’Itria, terra rossa e ulivi intrecciati, il mare a un passo e le vecchie masserie trasformate nelle strutture alberghiere tra le migliori del mondo, per dire di questo Borgo Egnazia (quest’anno qui si è sposato il numero 2 di Google, Sergey Brin, nel 2012 Justiin Timberlake e Jessica Biel) che è tra i primi dieci.
Costo dell’operazione: dieci milioni di dollari, almeno. Ottocento invitati, tutti indiani. Requisite tutte le strutture alberghiere della zona, chiaramente a cinque stelle. A dirigere ogni cosa la società “Balich worldwide shows”, che ha già curato l’organizzazione delle Olimpiadi di Londra e Sochi. Tanto per far capire la portata dell’evento. Hanno speso un milione di euro di fiori, portato cucine da campo per i migliori chef del mondo, predisposto balli sin dall’accoglienza all’aeroporto, messo su una macchina perfetta e blindata con uomini di sicurezza ovunque attorno a Borgo Egnazia, resort da 700 posti, un grande gioiello di pietra bianca e divani corda, un po’ sballottato anche da tutti i colori e da una festa che sta rischiando di diventare un caso politico.
Accanto alla security degli indiani, c’era un forte schieramento di forze di polizia italiane preoccupate per possibili manifestazioni (ma ieri: nulla) sulla delicata situazione dei marò. A pochi chilometri da qui sono infatti nati Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e un pezzo di politica e opinione pubblica non ha gradito il festeggiamento, leggendolo come provocatorio ossimoro. Per dire, anche Nichi Vendola seppur invitato ha preferito non partecipare per questione di opportunità politica («In un momento di crisi come questo, non era il caso»). Ma è chiaro che l’evento è stato un enorme “spottone” per la sua terra.
Agarwal e sua figlia non sono qui per caso. Lo spiegano bene alcuni degli ospiti, a pranzo al golf club del San Domenico, primo antipasto di questa festa lunga tre giorni: «La Puglia la conosciamo bene», dice sorridendo uno degli invitati, un signore sessantenne. Il riferimento è a Housefull, il più grande successo della storia del cinema indiano, 400milioni di spettatori girato proprio in Puglia (sul Gargano), grazie alla felice intuizione dell’Apulia Film Commision. È come New York per King Kong, Los Angeles per Blues Brothers . È una fortuna.
A pranzo si mangiavano cibi tipici, verdure in tutte le maniere e, in un angolo, le orecchiette. Si beveva rosso pugliese, bollicine di Franciacorta e bianchi francesi. Ma è solo l’inizio, ché i festeggiamenti durano tre giorni. Il tema della serata di ieri era l’oro, ciascuno degli invitati doveva avere un pezzo, un colore. Gli sposi li hanno aspettati in una sorta di tempietto allestito nel grande androne, sormontato da corone di fiori e da ombrelli a quattro piedi dai quali si rifletteranno luci. All’ingresso invece hanno fatto entrare un enorme e preziosissimo gamesh , in vetro, che il padre della sposa (a proposito, lui promette: «Comprerò una villa in zona ») ha lucidato personalmente, sormontato da ghirlande floreali a forma di teste di elefante.
Stamattina poi, e tempo permettendo, appuntamento per tutti (gli invitati, ovvio) al mare di Cala Masciola per la prima celebrazione, domani sera la festa (attesi sul palco i Gotan Project) a Pettolecchia dove già hanno montati specchi, capannoni e luminarie da feste patronali. Domani infine la celebrazione: lo sposo (la coppia si è sposata civilmente a Londra nei mesi scorsi) arriverà su un elefante, come impone la tradizione indù. Scenderà per l’incontro tra le famiglie, poi con la sposa andrà sull’altare del tempio per la cerimonia.
Dopo, a San Domenico la grande festa: cuoco francese, più angolo giapponese e indiano. Bisognerà capire come la prenderà l’ulivo secolare pugliese.