Nuova speranza per pazienti affetti da Glioblastoma, tumore “cancellato” in pochi giorni grazie a terapia innovativa

di redazione salute
Pubblicato il 15 Marzo 2024 - 10:14
Glioblastoma tumore

foto archivio ANSA

Il glioblastoma multiforme (GBM) rappresenta una delle forme più diffuse e aggressive di tumore cerebrale negli adulti, priva al momento di una cura definitiva. Tuttavia, una luce di speranza si è accesa grazie a una recente terapia che ha mostrato risultati potenzialmente rivoluzionari. In un uomo di 72 anni, questa nuova terapia è stata in grado di cancellare completamente il tumore cerebrale in pochi giorni, senza alcuna ricomparsa durante il follow-up, come evidenziato dalle scansioni cerebrali. Anche se questo risultato può essere considerato eccezionale, è importante sottolineare che la terapia ha prodotto risultati incoraggianti, seppur meno eclatanti, anche in altri due pazienti coinvolti in uno studio clinico apposito.

Il team di ricerca statunitense, guidato da scienziati del Programma di Immunoterapia Cellulare e del Mass General Cancer Center del Massachusetts General Hospital, ha condotto uno studio su una peculiare variante della terapia basata sulle CAR-T, le cellule T del recettore chimerico dell’antigene. Questo approccio terapeutico ha dimostrato di essere efficace anche contro il glioblastoma, il che rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro questa malattia devastante. Le cellule T CARv3-TEAM-E, progettate per bersagliare specifici recettori dell’antigene tumorale, sono state utilizzate nell’ambito di questa terapia. Dopo l’ingegnerizzazione in laboratorio e la successiva infusione nel paziente, si è osservata una regressione drammatica e rapida del tumore cerebrale, con una notevole riduzione delle dimensioni del tumore in pochi giorni e, soprattutto, senza alcuna ricomparsa.

Nonostante alcuni pazienti abbiano manifestato solo una risposta transitoria al trattamento, i ricercatori sono ottimisti riguardo al potenziale di questa terapia nel trattamento del glioblastoma. Pertanto, intendono approfondire ulteriormente la ricerca clinica per valutarne l’efficacia e la sicurezza su un numero più ampio di pazienti.