Smog e fumo: a Milano i bimbi più influenzati

Pubblicato il 22 Febbraio 2011 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Spetta a Milano il triste primato di città dove i bimbi si ammalano più spesso che nel resto d’Italia. Influenza, tosse e raffreddore colpiscono i piccoli dal 30 al 50% in più che nelle altre Regioni, e la colpa è anche di smog o di genitori che non sanno rinunciare alle sigarette. E’ quanto ha spiegato Susanna Esposito, direttore della Clinica pediatrica De Marchi di Milano, in un incontro oggi con la stampa per presentare le novità della struttura, tra cui una nuova equipe dedicata alle malattie rare.

A Milano, spiega l’esperta, ”nei bimbi sotto i tre anni si contano 6-7 infezioni l’anno, che diventano 4-5 nei bimbi sopra i tre anni. Ma dato che le infezioni sono concentrate soprattutto nei mesi invernali, si contano in realtà 1-2 al mese, con notevole disagio dei genitori”. In particolare, aggiunge, si può stimare a Milano un numero di casi superiore in media del 30% rispetto alle citta’ del centro sud, per arrivare a una differenza doppia rispetto a Regioni come la Sicilia.

”E anche se non c’è uno studio che confronta i dati a livello italiano – prosegue Esposito – negli anni la situazione è comunque peggiorata: nel 1980 era il 5% dei bambini a raggiungere questa soglia di infezioni, oggi sono il 25%”. Le cause sono certo molte, ma due sembrano in qualche modo favorire questo picco: lo smog e il fumo di sigaretta. ”Abitiamo in una realtà inquinatissima – spiega – che incide pesantemente sulle infezioni”.

Non a caso gli accessi al pronto soccorso per problemi respiratori aumentano di pari passo con i livelli di PM10, le cosiddette polveri sottili. Un inquinamento che prosegue anche in casa, dato che spesso i genitori fumano senza avere riguardo per i propri piccoli. Per migliorare la situazione serve rieducare i genitori all’importanza della vaccinazione anti-influenza, ma anche all’uso corretto dei farmaci: troppo spesso infatti, ai bimbi viene dato un antibiotico (che è inefficace se l’infezione è virale) o una terapia delle cosiddette medicine ‘alternative’, come fitoterapia o erboristeria.