ROMA – Tumori, ogni giorno in Italia circa mille diagnosi di neoplasie, ogni giorno mille italiani scoprono di essere malati di cancro, colpiti da un qualche tipo di tumore. Il grafico delle diagnosi è in salita, di tumore ci si ammala quantitativamente di più. Però si muore di meno, la linea delle morti da tumore mostra una lieve curva discendente. Mille morti in meno circa tra un anno e l’altro. Incrociando le due linee statistiche, ecco la situazione in Italia: più tumori, meno morti da tumore.
La quota di decessi da cancro oscilla intorno alle 170 mila unità l’anno. Ma nel 2015 circa il 4,9 per cento della popolazione era costituito da persone cui era stato diagnosticato un cancro e che erano ancora in vita. O in cura o guarite ma comunque in vita. Circa tre milioni di persone. L’anno successivo, il 2016, la percentuale dei colpiti da tumore e tuttora in vita è salita al 5 per cento della popolazione. Sembra poca cosa quello 0,1 per cento in più e invece attesta una tendenza di lungo periodo: di tumore si muore meno.
Succede perché alcuni tumori sono ora aggrediti e combattuti con terapie specifiche che ne abbassano la mortalità, primo fra tutti quello al seno e quello alla prostata e un’intera tipologia di tumori della pelle. Ma anche alcuni dei tumori più temuti (colon, stomaco) stanno vedendo aumentare il numero dei sopravvissuti a due/cinque anni dalla diagnosi. Restano appunto quasi sempre letali i big killer (polmone, pancreas…).
Il più diagnosi di tumore meno esiti mortali è destinato a continuare e ad accrescersi. La medicina, anzi le medicine anti cancro vanno in direzione di terapie differenziate per tipologia di tumore se non addirittura differenziate da individuo a individuo. E questa la chiave per la prolungata sopravvivenza di sempre più persone colpite da un qualche cancro.