Vaccini: Italia già indietro. Solo 10 Regioni rispondono ad Arcuri. Dov’è la notizia?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Novembre 2020 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini: Italia già indietro. Solo 10 Regioni rispondono ad Arcuri. Dov'è la notizia?

La guerra dei vaccini, Pfizer rilancia: “Efficace al 95%”. Moderna al 94,5%. Vincerà la Cina? (Foto Ansa)

L’Italia sui vaccini anti Covid è già indietro in quanto solo 10 Regioni al momento hanno risposto ad Arcuri. Dov’è la notizia, visto quello che era successo con i dati dei contagi?

Come tutti i Paesi del mondo anche l’Italia si sta muovendo per i vaccini anti Covid. Vaccini che a gennaio già dovrebbero arrivare con le prime dosi. Però al momento sono solo le 10 che hanno risposto al commissario straordinario Domenico Arcuri

Infatti non sono ancora state ancora comunicate ad Arcuri le “idonee strutture”, a partire dagli ospedali, capaci di conservare il vaccino di Pfizer, che sarà tra i primi ad arrivare. Insomma un piano italiano che ci dovrebbe essere ma che invece ancora non c’è. A venerdì scorso hanno risposto solo 10 Regioni, la metà dunque, che ieri 23 novembre sono salite a 13. 

Non c’è da sorprendersi, visto che in queste settimane le Regioni non si sono comportate in maniere univoca (per non dire esemplare). Basti pensare ai dati sui contagi da comunicare al Governo per sapere se la singola Regione dovesse essere gialla, arancione, oppure rossa. Dati spesso arrivati in ritardo o ancora peggio imparziali.

La conservazione del vaccino, sì, ma dove e come?

Ieri 23 novembre lo stesso commissario Arcuri ha ricordato in commissione bilancio alla Camera che ci sarà un punto di “conservazione e somministrazione” dei vaccini anti Covid ogni 20mila cittadini. Quindi saranno in tutto 3mila le strutture di riferimento. E poiché ci saranno diverse tipologie di vaccino, ha spiegato Arcuri, il piano dovrà sostanzialmente tener conto di quattro variabili.

Si tratta della distribuzione a carico dell’azienda produttrice o dello Stato acquirente, la temperatura di conservazione, la modalità di somministrazione e l’intervallo temporale tra la prima e la seconda dose. “Considerando le quattro variabili – ha detto Arcuri – stiamo organizzando un piano che prevede il coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni alle quali ho già chiesto di indicarmi i punti di somministrazione all’interno di ospedali e Rsa”. (Fonte il Sole 24 Ore).