Acqua e temperatura: perchè i pianeti di Trappist-1 sono adatti alla vita

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 23 Febbraio 2017 - 11:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sette pianeti in un sistema stellare. Sei di questi nella fascia abitale e soprattutto 3 ottimi candidati a ospitare la vita. Ma cosa rende un pianeta abitabile? Sono due le caratteristiche principali: la presenza di acqua e la sua temperatura superficiale. La scoperta degli esopianeti nel sistema stellare a 39 anni luce dalla Terra è molto importante perché potrebbe esserci acqua allo stato liquido, dato che le temperature superficiali, per via della distanza dalla loro stella, sono tra i 0 e i 100 gradi Celsius. Un intervallo di temperature simile proprio a quello della Terra.

Ad annunciare la scoperta sono stati gli scienziati dal quartier generale della Nasa, ma l’osservazione dei sette pianeti è stata possibile grazie ad una collaborazione di scienziati del telescopio Trappist a infrarossi, del Vlt dell’Eso in Cile e dal telescopio spaziale Spitzer della Nasa. Proprio l’osservazione dei pianeti nell’infrarosso ha permesso per la prima volta di individuarli e di determinarne l’orbita, cioè la distanza dal loro Sole, le dimensioni e la composizione.

I primi tre pianeti, chiamati Trappist-1 b, c e d sono considerati troppo vicini alla stella, una nana bianca ultrafredda che ha dimensioni pari all’8% del nostro Sole, per poter avere acqua allo stato liquido. Se acqua c’è, questa sarebbe in forma di vapore ad eccezione di alcune zone meno irraggiate dell’esopianeta osservato. Il pianeta con l’orbita più esterna, Trappist-1h, si trova invece troppo lontano e l’acqua potrebbe essere ghiacciata.

I tre pianeti centrali Trappist-1 e, f e g invece sono i candidati ideali, perfettamente nei confini della zona abitabile, hanno un irraggiamento simile a quello di Venere, Terra e Marte data la loro distanza dalla stella e quindi l’altissima probabilità che vi sia acqua liquida, su un pianeta roccioso, e temperature simili a quelle delle zone temperate del nostro pianeta. Thomas Zurbuchen, della NASA, ha commentato:

“La scoperta rappresenta un pezzo importante nel puzzle della ricerca di pianeti abitabili, posti dove può nascere e fiorire la vita. Rispondere alla domanda se siamo soli nell’universo è una delle priorità della scienza e trovare così tanti pianeti per la prima volta nella zona abitabile rappresenta un incredibile passo avanti nel raggiungimento di una risposta”.

 

La ricerca di pianeti abitabili dunque continua, in attesa del lancio anche del telescopio spaziale James Webb della Nasa nel 2018, e per la prima volta gli scienziati hanno osservato un numero di pianeti abitabili alto, aumentando così la possibilità di osservare condizioni favorevoli non solo per la, molto futura, colonizzazione umana ma anche per la ricerca di vita extraterrestre.