“Censire i gatti con un microchip per ritrovarli”, l’appello dei veterinari italiani

Pubblicato il 17 Febbraio 2011 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Censire i gatti con un microchip in modo da facilitare il ricongiungimento con il padrone, in caso di furto, smarrimento o abbandono, e tutelare la salute pubblica da zoonosi come la rabbia. E’ l’iniziativa rilanciata dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), promotrice dell’Anagrafe nazionale felina(www.ananagrafenazionalefelina.it), nella giornata mondiale del gatto che si celebra oggi 17 febbraio.

Secondo i dati dell’Anagrafe, da quando la banca dati è stata attivata (15 ottobre 2010), finora, in circa 4 mesi, sono stati censiti 8942 gatti, con una media di circa 2mila gatti al mese, ed entro il prossimo 31 dicembre si stima un trend di registrazione che va dai 70mila ai 100mila felini. Tra le regioni piu’ virtuose, che hanno risposto all’appello degli oltre 3500 veterinari impegnati in tutta Italia nel progetto, figura al primo posto la Lombardia, con il 22,37% del totale di registrazioni, seguita da Piemonte (20,17%), Emilia Romagna (10,16%) e Toscana (10,41%).

”Oggi l’identificazione elettronica è obbligatoria solo per il cane, mentre per il gatto che si avvia a diventare il primo animale da compagnia degli italiani non esiste analoga precauzione – dichiara Marco Melosi, Vice Presidente dell’Anmvi per il settore degli animali da compagnia e responsabile dell’Anagrafe Nazionale Felina -.L’Unione Europea la richiede per gli animali che viaggiano all’estero, ma sul territorio nazionale milioni di gatti sono ancora sprovvisti di microchip”. Intanto un’altra proposta arriva dall’Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente (Aidaa): fare del primo luglio la giornata di tutela del gatto e del cane pedone, per tutelare gli amici a quattro zampe che vengono uccisi dalle auto ai bordi delle strade e delle strade.