Riva Presso Chieri (Torino). Morti tre fratelli: forse avvelenati dal gas della stufa o da cibo

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 08:35 OLTRE 6 MESI FA

Sono stati trovati morti in casa dall’idraulico chiamato per alcuni lavori di manutenzione. Tommaso, Giuseppina e Margherita Tamagnone, rispettivamente di 85, 80 e 75 anni, potrebbero essere stati uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio di una stufa oppure da un’intossicazione alimentare, presumibilmente da funghi.

Sembra invece remota, per il modo in cui sono stati trovati i corpi, l’ipotesi di un suicidio collettivo da avvelenamento. Sui corpi non sono stati trovati segni di violenza. I tre fratelli, contadini in pensione, abitavano insieme nella borgata Moglie a Riva presso Chieri, a una ventina di chilometri a sud-est di Torino.

Vivevano nella cascina Fornella, un edificio molto vecchio e di grandi dimensioni lontano dal centro abitato. L’idraulico ha dato l’allarme intorno alle 19,30 di stasera, dopo avere suonato e avendo visto le luci accese. Si è affacciato alla finestra del soggiorno e ha visto l’uomo accovacciato su un divanetto privo di sensi. I vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Chieri e del nucleo investigativo del comando provinciale di Torino si sono precipitati sul posto e, una volta aperta la casa, hanno scoperto il resto della scena. Nella cucina-camera da letto, in due letti come se dormissero, c’erano le due sorelle ormai prive di vita.

Il medico legale non ha ancora stabilito a quando possa risalire il momento della morte, anche se è probabile che sia antecedente a oggi. La posizione in cui sono stati trovati i cadaveri fa pensare che la morte sia sopraggiunta per tutti in modo inaspettato, cosa compatibile con l’intossicazione da monossido. Tuttavia, l’ampiezza degli ambienti e la difficoltà a saturarli da parte del gas lascia la porta aperta anche ad altre ipotesi.