
Chi sono i nostri antenati e da dove vengono? L'albero genealogico come un film, la mappa di radici in movimento (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Per transitare dall’osservazione diretta della natura alla definizione di un concetto pochi strumenti sono stati utili come l’albero. Una mappa mentale che può rivelare il passato come nel caso della dendrocronologia che attraverso il computo degli anelli di accrescimento impressi nel tronco indica con precisione gli anni trascorsi.
O l’albero genealogico, rappresentazione descrittiva per eccellenza dell’evoluzionismo darwiniano che anticipa la mappa ad albero delle attuali configurazioni statistiche, oggi come ieri refrattarie a inservibili linee rette di concatenazioni successive.
L’albero genealogico si anima come un film
Un passaggio nella macchina del tempo. L’albero genealogico, e siamo all’ultima e affascinante sua trasformazione, da schema statico diventa animato come un film, grazie a un nuovo metodo statistico che ricostruisce i rapporti di ascendenza mostrando dove hanno avuto origine gli antenati e come si sono spostati nel mondo.

La stessa tecnica può essere utilizzata per studiare anche altri fenomeni, come la diffusione delle malattie o la distribuzione geografica degli animali. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Science dai ricercatori dell’Università del Michigan guidati dal biologo Gideon Bradburd.
Il loro nuovo metodo statistico Gaia (Geographic ancestry inference algorithm) può dare alle persone una versione quasi cinematografica delle loro origini: in pratica utilizza campioni di sequenze genetiche moderne, stima la localizzazione degli antenati genetici di un individuo, identifica la posizione media di quegli individui in base a modelli degli spostamenti umani e la traccia indietro nel tempo attraverso i secoli.
Storia del Dna e cronologia delle migrazioni
Un modo per rendere più significativi i risultati dei test del Dna a cui molte persone si sottopongono nell’intento di ricostruire le proprie origini.”Dire di essere ‘geneticamente irlandese’ fa sembrare che ‘irlandese’ abbia sempre significato la stessa cosa, ma geneticamente sappiamo che non è vero – precisa Bradburd – e che chiunque sia irlandese (ovvero che abbia ereditato parti del proprio genoma da persone che vivevano in Irlanda) è irlandese solo rispetto a un orizzonte temporale specifico”.
Questo nuovo approccio permette anche di valutare le somiglianze genetiche tra popolazioni in diverse località e determinare se sono più o meno strettamente connesse dalle migrazioni, stabilendo una cronologia di quando si sono verificati questi spostamenti. I ricercatori lo stanno già usando per ricostruire come le zanzare hanno colonizzato le isole del Pacifico meridionale e per comprendere la storia e la dispersione del serpente a sonagli Massasauga.