Fiat Pomigliano, cassintegrato dagli strozzini: “Non riesco a pagare le bollette, temo per la mia famiglia”

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 - 18:36 OLTRE 6 MESI FA

Lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco

Operaio Fiat, cassintegrato dello stabilimento di Pomigliano d’Arco si sfoga: ”Temo per la mia vita e per quella della mia famiglia. Con i soldi della cassa integrazione non riesco neppure a pagare le bollette. Sono stato costretto a rivolgermi agli strozzini e cosi’ mi sono rovinato”.

Ai microfoni dell’emittente del circuito Lunaset l’uomo racconta: ”Avevo contattato Istituti di credito e Finanziarie ma nessuno ha voluto concedermi un prestito. La mia busta paga da cassintegrato non dava garanzie. E così, all’insaputa di mia moglie, mi sono rivolto agli usurai. Mi hanno concesso un piccolo prestito ma già dopo un paio di mesi non ero piu’ in grado di fronteggiare la rata del debito”. Da allora, stando al racconto, sono cominciate le minacce, veri e propri avvertimenti. ”Mi hanno fatto capire che se non pago, potrebbe accadere qualcosa di brutto a mia moglie e a mia figlia, i miei unici tesori. Mi sento imprigionato in un vicolo senza via d’uscita. Mia figlia mi chiede di comprarle i libri e io non so come dirle che non ho i soldi neppure per il pane e il latte”.

Di qui l’appello affinché la situazione nello stabilimento Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco torni stabile: ”Da venticinque mesi – dice M. – viviamo con metà stipendio. Non ce la facciamo più  ad andare avanti”.