ROMA – La più lontana galassia mai osservata nell’universo dista 13,4 miliardi di anni luce da noi e il telescopio spaziale Hubble ha regalato alla Nasa le prime foto. Il nome della galassia è GN-Z11 ed è 25 volte più piccola della Via Lattea e nonostante si sia formata appena 400 milioni di anni dopo il Big Bang, la sua luminosità è ancora sorprendentemente alta. La sua massa è composta solo all’1 percento sotto forma di stelle, ma a renderla così brillante è comunque l’alto tasso di formazione stellare che ne evidenzia la rapida crescita.
A guardare indietro nel tempo, scattando la foto di una galassia antichissima, è stato il telescopio spaziale Hubble contro ogni aspettativa. Pascal Oesch, ricercatore della Yale University a capo della collaborazione con gli scienziati del Space Telescope Science Institute, Stsci, e della University of California, spiega come gli astronomi non si aspettassero che Hubble un tale risultato, piuttosto dal James Webb Space Telescope il cui lancio per lo studio dell’universo nell’infrarosso è previsto nel 2018 da parte della Nasa:
“Abbiamo fatto un grosso salto indietro nel tempo, molto più di quanto ci saremmo mai aspettati di poter fare con Hubble. Abbiamo visto GN-Z11 nel momento in cui l’universo era solo al 3 percento della sua età attuale”.
I dati forniti da Hubble rappresentano la prova che alcune delle galassie inaspettatamente luminosi sono anche straordinariamente distanti da noi. Gli astronomi della Nasa sono riusciti a misurare il redshift, cioè lo spostamento della luce emessa verso il rosso che implica che l’oggetto si sta allontanando da noi ed è la prova dell’espansione dell’universo. Gabriel Barmmer, secondo autore dello studio e ricercatore del Stsci, ha spiegato:
“Le nostre osservazioni spettroscopiche rivelano che la galassia è ben più lontana di quanto avevamo inizialmente pensato, proprio nella distanza limite osservabile con Hubble”.
L’analisi del redshift e la scoperta che la galassia è ben 200 milioni di anni più vicina al Big Bang, battendo il record della più lontana mai osservata, spiega anche Garth Illingworth della University of California di Santa Cruz:
“E’ incredibile che una galassia così massiva esistesse già tra i 200 e i 300 milioni di anni dopo la formazione della prima stella. E’ stata necessaria una crescita davvero rapida per produrre una quantità di stelle di quella grandezza e aver formato una galassia che è vicina ai miliardi di masse solari in così breve tempo”.
La scoperta dimostra quindi che se Hubble è riuscito nell’impresa, il futuro dell’esplorazione dei misteri dell’universo e della sua formazione avrà un valido alleato con il lancio del telescopio spaziale James Webb. Attendendo il 2018, anno in cui inizierà la nuova avventura del James Webb, non ci resta che godere delle sorprese che Hubble è ancora in grado di regalarci.
{Credits: NASA, ESA, STScI}