Attenuanti per incensurati e over 65: il Pdl vuole la prescrizione breve

Pubblicato il 3 Marzo 2011 - 18:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Attenuanti per incensurati e over 65, il Pdl vuole la prescrizione breve: praticamente l’ultima mossa salva premier? Nella proposta di legge presentata alla Camera dal deputato del Pdl Luigi Vitali c’è una norma che dice più o meno così: il giudice, in presenza di un imputato incensurato o che abbia superato i 65 anni di età è obbligato ad applicare sempre e comunque le attenuanti generiche. Con conseguente riduzione dei tempi di prescrizione del reato.

Le attenuanti, poi, dovranno sempre considerarsi prevalenti rispetto alle aggravanti quando ”per effetto della diminuzione della pena il reato risulti estinto per prescrizione”. Il giudice (anche se si fosse nella fase delle indagini preliminari) dovra’ pronunciare in camera di consiglio una ”sentenza inappellabile di non doversi procedere”.

La proposta di legge, spiega lo stesso Vitali, è in realtà il frutto di un lavoro fatto dai tecnici della giustizia di Forza Italia nel 2001 che ora la maggioranza vuole riproporre. Anche per accelerare i tempi. In 44 articoli, oltre ad introdurre la prescrizione breve, si riforma di fatto buona parte del codice di procedura penale. Tra le novità che il Pdl punta ad inserire nell’ordinamento, anche l’ipotesi che a pronunciarsi su tutti i reati commessi dai magistrati (come ad esempio la violazione del segreto istruttorio) sia sempre la Corte d’Assise visto che ogni collegio puo’ contare su due ‘togati’ e 6 giudici popolari.

E sempre la Corte d’Assise sarà chiamata ad occuparsi di un maggior numero di reati tra cui anche quelli contro la Pubblica Amministrazione. Ma c’e’ anche un’altra norma destinata a far discutere: quella che rende inutilizzabili tutti gli atti di indagine nel caso in cui il Pm non abbia esercitato l’azione penale o non abbia richiesto l’archiviazione per tempo, cioè senza rispettare il termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice. E’ questa una misura, commenta l’opposizione, che cancellerebbe di fatto il processo sul caso Ruby. L’iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi, infatti, è avvenuta qualche tempo dopo quella degli altri imputati coinvolti nella vicenda. Quindi, si introduce il ‘legittimo sospetto’ tra le cause di rimessione del processo e si estendono i casi in cui il giudice abbia l’obbligo di astenersi prevedendo, tra l’altro, l’ipotesi del magistrato che abbia avuto ”comportamenti o manifestazioni di pensiero” o abbia aderito a movimenti o ad associazioni che determinino fondato sospetto di recare pregiudizio all’imparzialita’ del giudice”. Nella proposta di legge firmata da Luigi Vitali si prevede anche la proroga da uno a sei mesi di tutti i termini per la difesa.