Terremoto: prima le tasse, poi la ricostruzione. All’Aquila si ricominciano a pagare bollette, pedaggi e balzelli

Protesta a piazza Navona degli abitanti di L'Aquila

A poco più di un anno di distanza dal sisma che ha devastato L’Aquila la ricostruzione completa è ancora un miraggio ma per gli abruzzesi è tempo di ricominciare a pagare le tasse. Il via alla restituzione, in ogni caso,  non sarà uguale per tutti e, soprattutto, regna la confusione.

L’Agenzia delle Entrate, infatti, è sotto assalto da parte di commercianti e liberi professionisti che cercano di capire quando e come dovrà iniziare il pagamento. Di certo è che a sentire il peso del fisco dal primo luglio saranno dipendenti e  pensionati: per loro la trattenuta sarà a monte e non c’è da sperare in nuove proroghe. Situazione più incerta per quello che riguarda imprese e partite Iva: resta ancora da decidere se la soglia dei 200mila euro di fatturato (volume d’affari del 2008, chi lo supera è considerato, dal governo, in grado di ripagare da subito) resterà legata solo alle imprese o ad entrambe le categorie. Il governatore abruzzese Gianni Chiodi spinge per la proroga dell’esenzione e punta allo slittamento a fine 2011. Ma le certezze ancora non ci sono.

Il relatore della manovra Tremonti, Antonio Azzolini, sul tema ha presentato un emendamento ma regna ancora la confusione. L’accordo, per ora, è stato raggiunto solo sulla restituzione delle vecchie tasse (sia di quelle non pagate nel periodo tra aprile 2009 a giugno 2010 sia, per chi non pagherà, di quelle da giugno 2010 fino a dicembre). Si tornerà a pagare da gennaio 2011 in 60 rate mensili, al 100 per cento. Condizioni, queste, su cui esiste ancora un margine di trattativa.

Le bollette, intanto, hanno fatto la loro ricomparsa nelle case degli aquilani. In alcuni casi sono previste tariffazioni agevolate ma la modulistica anche in questo caso appare incompleta. L’unica distinzione prevista, per accedere alle tariffe agevoleate, infatti, è quella tra case agibili e non agibili. Troppo poco in un territorio in cui esiste una grossa fetta di persone che ha case parzialmente agibili o vive in alloggi di fortuna.

Le altre brutte notizie arrivano per i pendolari. Fino al 30 giugno, per chi è stato costretto a spostarsi fuori città per via del terremoto esistevano tessere che garantivano l’uso gratuito dei caselli. Dal primo luglio fine del bonus e via alle maggiorazioni di pedaggio anche per A24 e A25.

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