Gioia Tauro (Reggio Calabria): maxisequestro di T4 in un container, l’esplosivo delle stragi

Pubblicato il 21 Settembre 2010 - 21:50 OLTRE 6 MESI FA

Una quantità di esplosivo tale da mettere in piedi una guerra. Questo il “bottino” di un maxisequestro avvenuto martedì a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. In un container sono state trovate 6-7 tonnellate di un potentissimo esplosivo, il T4, quello, per capirci, che è in possesso dei grandi eserciti mondiali. Una quantità così grande di un esplosivo così potente potrebbe far saltare in aria l’intero mezzogiorno. O l’intero medio oriente, visto che, secondo quanto rivela l’Ansa, il container contenente l’esplosivo scoperto nel porto di Gioia Tauro sarebbe giunto in Italia dall’Iran e avrebbe avuto come destinazione finale la Siria.

Il container sequestrato, tra l’altro, trasportava ufficialmente latte in polvere e secondo quanto si è appreso l’esplosivo T4 sarebbe stato proprio nascosto tra grandi confezioni di latte in polvere. Quando gli investigatori hanno aperto il container, hanno trovato dei sacchi di iuta contenente il latte in polvere. Una volta tolti i sacchi, piu’ o meno verso la meta’ del container, e’ stato trovato l’esplosivo, diviso in panetti.

Il ciclotrimetilene trinitramina o Rdx, meglio conosciuto come T4, è un esplosivo militare usato in quasi tutti gli eserciti del mondo. Il T4 è il maggior componente del più noto C4, in cui compaiono altri composti quali nitrocellulosa ed altri composti inerti. Gli esplosivi plastici, come il T4, hanno la capacità di ossidarsi in tempi brevissimi rilasciando un’alta quantità di energia. Il Semtex, uno degli esplosivi il cui uso è stato spesso accertato nell’esecuzione di molti attentati, è un esplosivo a base di pentrite e T4. A base di T4 sono stati confezionati anche gli ordigni utilizzati nelle stragi di mafia del 1992 e del 1993, da quelle in cui furono uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e per gli attentati di Milano, Roma e Firenze, ma anche per il disastro di Ustica e per le stragi alla stazione di Bologna e quella del Rapido 904.

L’operazione che ha portato al maxisequestro a Gioia Tauro e’ stata compiuta dalla squadra mobile della questura di Reggio Calabria e dalla Guardia di finanza, con la collaborazione dell’Agenzia delle dogane. Gli investigatori sono ora al lavoro e non forniscono indicazioni ne’ sulla provenienza dell’esplosivo, ne’ sulla sua destinazione.