Merli da rieducare, gatti “in pantofole”, cavalli in garage: i casi del Tribunale degli Animali

Pubblicato il 16 Settembre 2010 - 12:55 OLTRE 6 MESI FA

tribunaleGatti rumorosi, merli maleducati, cavalli in garage. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le cause finite davanti al Tribunale degli Animali: istituito nel 2008, conta 136 avvocati sparsi in 66 città: solo da gennaio a settembre 2010, ha spiegato Lorenzo Croce (presidente dell’associazione italiana difesa animali e ambiente), il tribunale si è espresso 36.200 volte. Ecco alcuni tra i casi più curiosi.

Il merlo maleducato. Vicino Lecco una escort ha denunciato il merlo del suo vicino di casa: ogni volta che la vedeva, il volatile la salutava con un poco elegante “buongiorno gran troia”. Il padrone è stato condannato alla “rieducazione” dell’animale: ora ogni mattina dovrà recitare un più cavalleresco “buongiorno signorina”.

I gatti con le pattine. A Torino una signora se l’è presa con l’inquilina del piano di sopra: i suoi 8 gatti facevano troppo rumore “zampettando” sul pavimento. Ora è stato tutto risolto: i felini dovranno “passeggiare” in casa utilizzando le ciabattine.

Il gatto con la polmonite. A Parma un signore ha accusato la domestica per aver “maltrattato” il gatto di casa: la filippina aveva rinchiuso il gatto sul balcone, facendolo ammalare di broncopolmonite. Oltre ad essere stata licenziata, dovrà rimborsare il suo ex datore e consorte con 400 euro.

Il cavallo in garage. A San Severo (Foggia), un signore aveva preso l’abitudine di “parcheggiare” il cavallo in garage. I condomini non hanno gradito e adesso il “cavaliere” dovrà trovarsi un’altra stalla.

Il pitone affamato. Una coppia gay di Brindisi ha messo la parola “fine” alla propria relazione per colpa dei rispettivi animali domestici. Uno dei due aveva finito il mangime per il suo pitone: poco male, il rettile si è consolato con i due topolini del compagno. Che naturalmente non ha gradito e l’ha dapprima lasciato e poi denunciato.

Affidamento degli animali. Una coppia di Magenta (Milano) si è resa conto che il divorzio aveva portato un altro problema: come “spartirsi” gli animali? Parola al tribunale, che ha emesso la sentenza: i 2 cani sono stati affidati a lei, i 5 gatti a lui.