Missione Libia in Tunisia, 199 le spedizioni fuori confine dall’800 ad oggi

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Anno 2011, l’Italia pensa alla missione in Tunisia per gestire l’emergenza migranti dopo l’ondata di rivolte in Libia. E’ l’ultima idea di Roma fuori confine, l’ultima spedizione: dall’800 ad oggi se ne contano 199.

Marco Nese sul Corriere della Sera ripercorre le tappe di un percorso estero cominciato con la Serbia e adesso approdato in Africa.La prima missione umanitaria italiana risale al 1885, quando un gruppo di ufficiali andò in Serbia per controllare se c’era effettivamente il cessate il fuoco con la Bulgaria.

Nel 1896 fu la volta di Creta insorta, poi gli italiani andarono in Cina nel 1900 a causa della rivolta dei boxer. Dal 1918 al 1921 i carabinieri sono andati al Santo Sepolcro in Palestina. Nella guerra di Corea (1951-1954), hanno soccorso i feriti. Algeria e Marocco,  nel 1954 e nel 1960, sono state altre due destinazioni.

Sempre nel 1960 furono in prima linea in Congo. In Yemen e in Iran nel 1962. Poi nello stesso anno quando l’alluvione devastò Barcellona. Poi gli italiani hanno fatto assistenza ai turchi, nel 1966 e 1970, e hanno dato aiuto aicroati, nel 1969, poi gli interventi a beneficio dei romeni, colpiti dal terremoto nel 1970, e gli aiuti portati agli abitanti del Nicaragua, anche loro vittime di un sisma catastrofico nel1973.

“Invece in Tunisia, sempre nel 1973, si svolse un’operazione di salvataggio degli alluvionati con distribuzione di viveri e medicinali. Nel 1979 quattro navi della Marina militare si spinsero fin nel mare della Cina per portare in salvo i fuggitivi dei boat-people, migliaia di profughi che abbandonavano il Vietnam, il Laos e la Cambogia per sottrarsi alle persecuzioni dei regimi comunisti. Molte persone fuggirono anche dall’Iran nel 1979 con l’avvento di Kho- meini al potere. E anche lì troviamo gli italiani impegnati nell’opera di soccorso ai profughi, un’azione che si rinnova sempre nel 1979 anche a favore di profughi di Santo Domingo e in Asia in aiuto ai cambogiani. Non fu del tutto umanitaria la missione in Libano del 1982. Però l’intervento degli italiani riuscì a creare un clima migliore di sicurezza e di convivenza, tanto che le fazioni che si combattevano riconobbero agli italiani un ruolo pacificatore molto importante. Nel 1983 si svolse una missione umanitaria di italiani in Ghana, un’operazione che da allora si rinnova quasi ogni anno. Anche Mozambico e Zaire furono mete di attività assistenziale svolta nel 1984 con invio di viveri e medicinali. Per certi versi può essere classificata missione umanitaria anche quella che nel 1984 portarono a termine gli sminatori nel canale di Suez. Liberarono il canale dalle numerose mine che vi erano state calate durante la guerra fra Egitto e Israele”, spiega ancora il Corriere della Sera.