“Violentata in caserma dai carabinieri”: denuncia di una donna a Roma. Loro non negano ma: “Lei era consenziente”

Pubblicato il 4 Marzo 2011 - 09:25 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una donna ha denunciato di essere stata violentata a Roma da uno o più carabinieri all’interno di una stazione dell’Arma dopo essere stata arrestata dagli stessi militari con l’accusa di furto. La procura di Roma sta indagando sulla presunta violenza sessuale che sarebbe avvenuta in una caserma in zona Quadraro: gli accusati sono tre carabinieri e un vigile urbano.

La notizia, ha spiegato Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera, è stata resa nota ieri pomeriggio con un comunicato congiunto del procuratore della Repubblica Giovanni Ferrara e del comandante provinciale dei carabinieri, Maurizio Mezzavilla. Nel documento si spiega che la donna avrebbe «intrattenuto rapporti sessuali mentre si trovava all’interno della stazione, in stato di arresto, in attesa dell’udienza di convalida».

La storia sembra controversa: la vittima, arrestata quella stessa notte, ha denunciato di essere stata violentata mentre era detenuta in una cella di sicurezza. Altri due avrebbero invece fatto da pali, controllando che non ci arrivasse nessuno. I carabinieri, come ha scritto Carlo Bonini su La Repubblica, non hanno negato che il rapporto sia stato consumato ma hanno detto che la vittima era consenziente.

La visita a cui fu successivamente sottoposta in ospedale la donna avrebbe evidenziato, scrive Bonini, “l’assenza di segni visibili di violenza sul corpo”. E proprio su questo elemento si baserebbe la difesa dei carabinieri: se non c’è violenza fisica non si può dire che la donna sia stata violentata.

La storia è stata così ricostruita su Repubblica: “I tre arrivano in caserma quando la donna è già nella sua cella. Hanno passato la serata fuori e si sono tirati dietro un amico, un vigile urbano. Hanno bevuto e fanno bere anche lei. E qui – racconta lei – comincia il suo incubo. I quattro le aprono la porta della cella. Le dicono di seguirli in sala mensa. Il rapporto sessuale è ripetuto. E di almeno un carabiniere, S. memorizza i tatuaggi su una parte del corpo”.

La donna, che dovrebbe avere circa 32 anni, era stata fermata in zona Tuscolano per un furto in un negozio Oviesse e poi portata alla stazione del Quadraro, dove si trovava in attesa dell’udienza di convalida. Qui, ha riferito, sarebbe avvenuta la violenza, nella quale secondo il suo racconto sarebbero coinvolti tre militari e un vigile urbano.

Il giorno seguente, dopo aver subito i presunti abusi, si è presentata al processo per il furto che le era stato contestato. Ma durante l’udienza di convalida del suo arresto la donna non aveva esposto, nè al pubblico ministero nè al Giudice monocratico, quanto avrebbe poi raccontato.

Una volta uscita dal tribunale la donna è tornata a casa, dove il suo ragazzo l’avrebbe convinta ad andarea sporgere denuncia. Per questo è andata alla casera del Casilino, dove i carabinieri l’avrebbero convinta a sottoporsi a una visita in ospedale: recatasi al pronto soccorso del Casilino, la donna ha raccontato ai medici di essere stata violentata. A quel punto i tamponi dei medici avrebbero evidenziato che invece non avrebbe subito violenza.