Sarah Scazzi, la verità di zio Michele: “Ecco cosa accadde il 26 agosto”

Pubblicato il 7 Novembre 2010 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA

Michele Misseri

Questa e’ la ricostruzione del delitto di Sarah Scazzi, secondo l’ultima versione dello zio reo confesso Michele Misseri. Nel primo pomeriggio del 26 agosto Sabrina Misseri, figlia di Michele, avrebbe atteso la cugina Sarah, con la quale aveva appuntamento per andare al mare, in strada dinanzi all’abitazione. Le due cugine avrebbero litigato – forse per motivi di gelosia per un amico comune di comitiva, Ivano – e Sabrina avrebbe trascinato nel garage Sarah: la discussione molto breve sarebbe degenerata e Sabrina avrebbe strangolato con una cintura trovata in garage la cugina.

Poi Sabrina sarebbe tornata in casa informando di tutto il padre Michele che stava dormendo, l’uomo avrebbe rassicurato la figlia che avrebbe pensato ad occultare il cadavere ed e’ andato nel garage, mentre Sabrina tornava in strada dove stava per arrivare l’amica Mariangela, con la quale, insieme a Sarah, sarebbe dovuta andare al mare.

Quando Sabrina e Mariangela si sono allontanate, piu’ tardi, per cercare Sarah, Michele Misseri sarebbe andato via alla guida della sua Seat Marbella nel cui bagagliaio aveva riposto il cadavere, coprendolo con un cartone, e sarebbe andato nel suo podere in contrada Mosca. Nelle vicinanze dello stesso podere si sarebbe fermato vicino ad un albero di fico tirando fuori dall’auto il cadavere e abusandone.

Poi lo avrebbe ricollocato nella vettura raggiungendo il podere e nascondendo il corpo in un pozzo per la raccolta dell’acqua piovana pieno d’acqua. Per adagiare il cadavere nel pozzo Misseri lo avrebbe prima legato con una corda al collo e ai piedi, sfilando poi la corda da un capo e tirandola su per poi eventualmente distruggerla.