Italiani popolo di evasori, di costruttori abusivi e di omertosi. Questa sembra essere la fotografia dell’Italia che regala un’indagine condotta dall’Agenzia del Territorio sulle cosiddette “case fantasma” ovvero quelle case o parti di esse costruite dall’oggi al domani senza dire niente a nessuno, senza dichiararlo al catasto, senza pagare nemmeno un euro di tasse. Grazie alle foto aere si sono scoperte ben 2.077.048 case abusive in tutta Italia che ora, visto che sono state “pizzicate”, vengono a poco a poco messe in regola, anche grazie al “mini condono” permemesso dalla finanziaria entro il 31 dicembre 2010.
L’Agenzia del territorio, grazie a questa mappatura all’alto dell’Italia ha potuto scoprire tantissimi abusi e molti atri ce ne saranno che non si vedono perché fatti all’interno delle case. Poi sempre l’Agenzia del Territorio ha stilato una classifica delle città che hanno più case abusive. E cosa si è scoperto? Che tra le prime quindici, ben tredici città sono del centrosud. Prima Salerno, seguita da Roma, Cosenza, Napoli, Avellino, Lecce, Palermo, Catania, Bari, Vicenza, Reggio Calabria, Agrigento, Caserta, Potenza, Cuneo. E le prime 13 province del mezzogiorno collezionano da sole ben 703.150 fabbricati fantasma, cioè il 33,8% del totale nazionale. Assodato, quindi, che al sud si evade più che al nord e che l’evasione è più facile nei grandi agglomerati urbani, una domanda è d’obbligo: ma come è possibile che in Italia per alzare un muro dentro casa si debbano compilare decine di carte, documenti, dichiarazioni, e c’è chi si construisce invece un’intera villa senza che nessuno se ne accorga? Certo, meglio tardi che mai, l’Agenzia del Territorio si è accorta di queste case “fantasma” grazie alle foto aeree. Ma è mai possibile che la costruzione di un palazzetto o di parte di una villetta sia sfuggito all’occhio di polizia, carabinieri, finanzieri? Nessuno si èaccorto di una casa che cresceva dal nulla? Non ci vuole certo un giorno per costruire una casa o un palazzo e spesso queste dimore fantasma sorgono in punti dove è palese che non ci sia edificabilità.
Detto questo, come ha fatto l’Agenzia del Territorio a scovare questi abusi? In pratica si sono fatte foto aeree a tutto il territorio nazionale. Le immagini aeree digitali, con un altissimo grado di risoluzione sono poi state sovrapposte alle mappe catastali già esistenti. Si sono così potute vedere le case “cresciute” negli anni oppure quelle sorte ex novo. Poi si è cercato il proprietario e le liste delle particelle di terreno sulle quali stanno gli immobili fantasma, comune per comune, sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e consegnate agli stessi municipi. A quel punto è potuta la partire la messa in regola attraverso l’accatastamento spontaneo del proprietario oppure con un accertamento dell’Agenzia e l’accatastamento d’ufficio con relativa multa.
Al 30 aprile scorso, scrive il Corriere, erano già stati messi in regola 531 mila edifici, 209 mila dei quali volontariamente, per una rendita catastale emersa di 257 milioni di euro. Al 30 giugno il dato complessivo è salito a 864.065 immobili accatastati per un rendita totale di 452 milioni di euro. Insomma, quasi la metà degli immobili fantasma è stata regolarizzata.
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