Uno yacht di lusso per i servizi sociali. Briatore tra contrabbando, mail e le lacrime della Gregoraci

Pubblicato il 7 Giugno 2010 - 20:24 OLTRE 6 MESI FA

Flavio Briatore sul Force Blue

Il megayacht di Flavio Briatore si avvia a diventare un megayacht dello Stato. Il tribunale del riesame di Genova, infatti, ha rigettato il ricorso di Flavio Briatore che chiedeva il dissequestro dell’imbarcazione “Force Blue” ed avviato le procedure di assegnazione temporanea.

Force Blue story.Tutto inizia il 21 maggio quando il pubblico ministero di Genova Flavio Cotugno ordina ai finanzieri di sequestrare lo yacht. Tecnicamente Briatore è accusato di contrabbando; in realtà, però, quello che sospettano gli inquirenti è che il manager sia responsabile di una maxi evasione fiscale: solo di iva, sarebbero stati nascosti al fisco 4 milioni di euro. Lo yacht, infatti,  è intestato ad una società di chartering che lo avrebbe dovuto affittare all’esorbitante cifra di 34mila euro al giorno. Secondo quanto ipotizzato dall’accusa, però,  lo yacht non è mai stato affittato e sarebbe stato in esclusivo uso di Briatore: quest’ultimo avrebbe così approfittato indebitamente delle agevolazioni fiscali concesse alle società di chartering. L’ex manager della Renault si difende dicendo che lo yacht non è suo e che lui è solo uno degli affittuari. “Stranamente”, però, lo il nome dello yacht ha le stesse iniziali di Flavio Briatore.

Sulla  Force Blue, al momento dell’arrivo della finanza c’è la moglie di Briatore, Elisabetta Gregoraci con il piccolo Nathan Falco. E la show girl non prende il sequestro affatto bene: il giorno successivo, infatti, racconta alla stampa di aver perso il latte per lo shock. Ma lo stillicidio di dichiarazioni al limite del surreale non finisce qui: la Gregoraci racconta che suo figlio (un piccolo di appena due mesi) soffre per la mancanza dello yacht, “piange, non è tranquillo, sente la mancanza della sua cameretta bianca, dei suoi spazi”.

Mentre la Gregoraci si lamenta Briatore recita la parte dell’indignato, spiega che lui è semplicemente uno dei tanti affittuari della barca e che la vicenda “paradossale” si risolverà a breve termine. Per ora, però, le carte in mano agli inquirenti sembrano dargli torto. Così mentre Briatore punta sul dissequestro dell’imbarcazione e ricorre al tribunale del riesame di Genova il pm cala una carta che lo inguaia ancora di più: nel 2005 Briatore vuole denunciare  il capitano dello yacht (curiosa la scelta di querelare per una barca che il manager sostiene non essere di sua proprietà) e il suo avvocato gli manda una mail in cui lo scoraggia dal farlo.

Il testo del messaggio, presentato al tribunale dall’accusa, apre più di qualche domanda. Scrive l’avvocato: “Caro Flavio…ma sei matto? Vuoi che un pm si occupi della società e della gestione della barca?”. Perchè mai uno che non ha nulla da nascondere dovrebbe essere preoccupato da un pm che “ficca il naso”? Di certo, però, alla mail dell’avvocato non seguì nessuna denuncia contro il capitano dello yacht.

Lunedì 7 giugno, intanto, il tribunale del riesame ha dato torto a Briatore e confermato il sequestro della Force Blue. Adesso l’imbarcazione verrà consegnataall’Agenzia delle Dogane, per procedere poi all’assegnazione temporanea a enti pubblici o alle forze dell’ordine. Qualora si giungesse alla confisca, la nave verrà assegnata definitivamente. Ironia della sorte, se la barca non venisse richiesta da nessun ente potrebbe addirittura essere demolita.

“Yacht Politik”. La vicenda del Force Blue, intanto, diviene oggetto di scontro politico. Le indagini, accusa il Partito Democratico,potrebbero essere vanificate da un articolo sulla nautica da diporto al cosiddetto disegno di legge Brunetta teso a ’semplificare’ la vita ai proprietari dei mega yacht”. Secondo Silvia Velo, vicepresidente Pd in commissione Trasporti della Camera, la misura, “consente ai megayacht di proprietà di società di comodo ‘destinate al noleggio per finalita’ turistiché con sede nei paradisi fiscali, di rientrare in Italia iscrivendosi nel Registro Internazionale e beneficiando di agevolazioni normative, fiscali e previdenziali. Una sorta di scudo riservato alle barche extralusso che potranno beneficiare di quelle norme che sono state pensate per le grandi navi , per permettere loro di competere ad armi pari con i loro concorrenti europei”.

Completamente diversa la visione di alcuni esponenti della maggioranza. Pietro Laffranco, deputato del Pdl, sul sequestro ha addirittura presentato un’interrogazione parlamentare affermando che il blitz della finanza ai danni del Force Blue può danneggiare il nostro Paese. “Il sequestro dello yacht ‘Force Blue’, ad uso della famiglia Briatore ,da parte della Guardia di Finanza, entrato nelle cronache, sia per la notorietà del noleggiatore, sia per le modalità, – con un dispiego smisurato di uomini e mezzi, con tanto di riprese tv messe a disposizioni delle reti televisive, – ha provocato un inutile danno all’immagine dell’Italia e, in particolare, alla sua capacità di attrazione per turisti di elite” ha scritto Laffranco nell’interrogazione rivolta a Giulio Tremonti, ministro dell’Economia e Michela Vittoria Brambilla, titolare del dicastero del Turismo. “Non entrando in merito alle accuse mosse dal Pm – si legge ancora nell’interrogazione – e che hanno portato al sequestro del mezzo, anche se l’uso risulta essere effettivamente ‘commerciale’ e dunque il sequestro opinabile, si chiede se non si ritenga necessario assumere iniziative immediate per porre riparo al danno di immagine dell’Italia e far venire meno le conseguenze ingiustificatamente patite dai familiari del signor Briatore”.

Il mega yacht. Il Force Blue, un tempo chiamato Big Roi, è uno yacht oceanico in acciaio costruito dai cantieri Royal Denship nel 2002 su un disegno dell’architetto Tom Fexas, riadattato nel 2006 in Arredamenti Porto di Genova e poi ancora nel 2007, con interni curati da Celeste dell’Anna. L’imbarcazione, lunga 62,33 metri e larga 11,38, può ospitare dodici persone, oltre a 17 membri di equipaggio. Raggiunge una velocità massima di di 17 nodi (quasi 30 km l’ora). Tra i comfort che offre la Force Blue ci sono una sala cinema con tv al plasma da 60 pollici, una sala per incontri, una sala parrucchiere, una palestra con un centro Spa con tanto di bagno turco, idromassaggio, sauna, stanza per i massaggi e bagno di fanghi. Varie altre vasche idromassaggio sono presenti anche nelle cabine e sul ponte.

Tra i comfort che offre la Force Blue ci sono una sala cinema con tv al plasma da 60 pollici, una  sala per incontri, una sala parrucchiere, una palestra con un centro Spa con tanto di bagno turco, idromassaggio, sauna, stanza per i massaggi e bagno di fanghi. Varie altre vasche idromassaggio sono presenti anche nelle cabine e sul ponte.