Travolto da una barca di 4 tonnellate. Operaio muore in cantiere a Olbia

Federica Ionta *
Pubblicato il 2 Dicembre 2010 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA

Era considerato uno degli operai più esperti e prudenti del cantiere nautico Costa Smeralda di Olbia. Eppure Francesco Conti, 63 anni, è rimasto ucciso proprio sul lavoro, durante un’operazione di messa in sicurezza di un’imbarcazione.

L’operaio, padre dell’ex campione di pugilato dei pesi welter Nicola Conti, stava rimettendo in asse un piccolo yacht da 10 metri quando l’imbarcazione, quattro tonnellate, gli si è rovesciata addosso. Secondo gli investigatori il peso del motoscafo aveva spostato uno dei sostegni in ferro su cui era poggiato. Proprio mentre l’operaio era chinato per raddrizzare il puntello, la barca si sarebbe capovolta, schiacciandolo.

I medici del 118, chiamati in ritardo perché nessuno dei colleghi di Conti si era accorto dell’incidente, non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo. Per spostare lo yacht e recuperare il corpo sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco.

Sconvolti i colleghi: «Franco era un operaio prudente – ha raccontato uno di loro – Ci diceva sempre di stare attenti: non è possibile che sia morto così».

La morte di Conti è il primo incidente grave che coinvolge il cantiere Costa Smeralda, di proprietà della famiglia Molinas. Su eventuali falle del sistema di sicurezza sta già indagando la Procura di Olbia che, nella persona del procuratore Riccardo Rossi, ha incaricato l’ufficio Asl che si occupa di infortuni sul lavoro di ricostruire la dinamica dell’accaduto. Gli ispettori dello Spresal, il Servizio prevenzione e sicurezza in ambiente di lavoro, hanno cominciato a interrogare i titolari del cantiere e i colleghi di Conti.

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* Scuola di giornalismo Luiss