Napoli sporca, cassonetti ribaltati e roghi. La camorra ‘regista’ delle proteste?

Pubblicato il 24 Giugno 2011 - 16:14 OLTRE 6 MESI FA
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Luigi De Magistris (foto LaPresse)

NAPOLI – Quelli che Luigi De Magistris ha chiamato “sabotatori” hanno una faccia e un nome, sono donne, bambini, ragazzi. Sono coloro che sono scesi per le strade di Napoli a spostare rifiuti da una parte all’altra, a bruciare la “munnezza fetente” che giace da settimane sui sampietrini del centro storico ed è ferma lì a imputridirsi al sole, a rimettere spazzatura dove era stata tolta.

Il sindaco teme che quelle persone siano attori istruiti da un regista chiamato “crimine organizzato”. Vito Laudadio sul Fatto porta due esempi, quelli eclatanti, quelli che puzzano di falso.

“Al Corso Vittorio Emanuele, un lembo della cosiddetta “Napoli bene” che confina con i Quartieri spagnoli, a ribaltare i cassonetti in tarda serata è stato un gruppo di donne, che subito dopo si è dileguato. Alla Riviera di Chiaia, zona mare, in azione si sono visti ragazzini appena adolescenti armati di guanti in lattice”.

Chi li ha mandati? De Magistris ha detto a parole quello che molti napoletani pensano da tempo: “Napoli sarà liberata dai rifiuti nonostante il tentativo di sabotaggio messo in atto in queste ore da certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando nella città”, ha detto.

“Quando parlo di certi ambienti, non escludo ovviamente il crimine organizzato perché non può sfuggire il dato secondo il quale in alcune zone la raccolta dei rifiuti stata possibile, mentre in altre no”.

“Sono stati segnalati episodi oscuri verificatisi negli ultimi giorni ed stato disposto un maggiore controllo a garanzia dei mezzi preposti alla raccolta dell’immondizia”, ha aggiunto ancora il sindaco di Napoli. “Se il Governo, la Regione e la Provincia abbandoneranno Napoli a se stessa, – ribadisce De Magistris – i cittadini e l’amministrazione agiranno di conseguenza”.