Perugia: Olinto Leandri ucciso e fatto a pezzi, i resti trovati sparsi sui monti

Pubblicato il 13 Gennaio 2011 - 19:55 OLTRE 6 MESI FA

E’ una sorta di macabro puzzle quello che stanno componendo i carabinieri di Perugia impegnati nelle indagini sull’omicidio del pensionato Olinto Leandri. Delitto per il quale da ieri è in stato di fermo il figlio Antonio, un insegnante precario di educazione fisica. I resti dell’anziano sono stati infatti recuperati sul monte Tezio e nella zona di Montelaguardia, nei dintorni di Perugia, ma anche nel tuderte.

Per sabato è stata intanto fissata l’udienza per esaminare la richiesta di convalida del fermo di Antonio Leandri, 53 anni, avanzata dalla procura perugina. Che ipotizza per l’uomo i reati di omicidio e soppressione di cadavere. Sull’indagine continua a essere mantenuto il massimo riserbo. Sembra comunque che dagli elementi emersi ieri pomeriggio nell’interrogatorio dell’insegnante (che avrebbe anche fatto alcune ammissioni sul delitto, fornendo anche indicazioni sui reperti) siano scaturiti importanti elementi per gli accertamenti nei quali sono impegnati anche i carabinieri del Ris.

Stamani il personale dell’Arma ha recuperato in un corso d’acqua, forse un fosso, della zona di San Terenziano, nel tuderte, la testa del pensionato. Un elemento che potrebbe rivelarsi decisivo per le indagini. L’ipotesi degli investigatori è infatti che Olinto Aleandri, 88 anni, sia stato ucciso dal figlio con un colpo in testa con un oggetto non ancora individuato. Un delitto compiuti nella casa della famiglia, nel centro di Perugia. Poi – sempre in base all’ipotesi al vaglio degli inquirenti – è stato smembrato con un grande coltello.

I pezzi sarebbero stati quindi portati, utilizzando delle buste e sacchi di plastica, nelle varie località dove sono stati trovati. In giornata alcuni reperti sono stati individuati a Montelaguardia, non lontano dall’area per l’addestramento di cani da caccia al cinghiale, sul monte Tezio, dove tra il 19 e il 20 dicembre vennero individuati i primi resti dell’anziano che era scomparso a novembre. Intanto nella casa di via Cartolari dove anche oggi sono proseguiti gli accertamenti dei carabinieri del Ris sono emerse tracce di sangue.

Gli investigatori sono quindi orientati a ritenere che l’omicidio sia stato compiuto proprio qui da Antonio Leandri anche se i locali sono stati poi ripuliti. L’indagine punta intanto a chiarire il movente dell’omicidio. Questo sarebbe legato a contrasti di natura economica tra padre, in passato denunciato da una straniera per molestie sessuali, e figlio. Antonio Leandri, che in carcere ha passato una notte ”non certo tranquilla”, oggi ha incontrato il suo difensore, l’avvocato Sabrina Castellani.

Il legale ha preferito non entrare nel merito della vicenda giudiziaria, ma ha sottolineato che dopo la morte della madre (circa un anno fa per una malattia), il suo assistito, figlio unico, ”è stato molto presente nella vita del padre”. Tra i due ci sarebbero pero’ stati dei contrasti che hanno portato all’omicidio.