Stefano Cucchi e il suo ultimo sms alla sorella: “Mi sto riprendendo la vita”

Pubblicato il 23 Maggio 2011 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA

Stefano Cucchi

ROMA – Pochi giorni prima di essere arrestato, pochi giorni prima di morire Stefano Cucchi scrisse alla sorella Ilaria un sms: «Mi sto riprendendo la vita».

Poi, dal 16 ottobre 2009 la sua vita cambiò perché finì in carcere per droga e una settimana dopo morì all’ospedale Sandro Pertini di Roma. Forse qualcuno lo aveva picchiato.

«Andavamo d’accordo ci scambiavamo sms. Io nei suoi confronti ero sempre molto dura e lui temeva molto il mio giudizio. Ero sospettosa; nel periodo della tossicodipendenza, a volte frugavo tra le sue cose per controllare. Dell’ultimo periodo, però, non ho alcun elemento per dire che si drogava», ha raccontato Ilaria Cucchi del rapporto con il fratello.

Poi, riporta il Corriere della Sera, il giorno prima che Stefano morisse Ilaria ricevette una chiamata: «Era una volontaria del Pertini; aveva visto Stefano e le aveva chiesto di parlare con mio marito per accudire la sua cagnetta. Le feci mille domande; mi rispose che era sempre coperto, che aveva il viso tumefatto, che aveva chiesto una Bibbia, ma che comunque stava bene».

E ancora: «Furono i carabinieri a notificare a casa dei miei genitori un decreto di autorizzazione ad effettuare l’autopsia. Quando fummo autorizzati a vederlo, un agente prima e una dottoressa poi ci dissero solo “Si è spento”. All’obitorio, mille difficoltà; sembrava fosse un corpo che non volevano si vedesse. Quando il pm autorizzò ad entrare, per primi entrarono i miei genitori. Sentii subito le loro grida. Mi feci forza ed entrai anch’io. Ebbi una visione terrificante; mio fratello non era riconoscibile».

Ci sarebbe un altro mistero in questa storia, è quello di una lettera per un operatore della Comunità per tossicodipendenti che Stefano Cucchi frequentava. Fu spedita due giorni dopo la morte, ma scritta un giorno prima.

«Caro Francesco – si legge nella lettera datata 20 ottobre 2009 e riportata dal Corriere della Sera – sono al Pertini in stato di arresto. Scusami se ora sono di poche parole, ma sono giù di morale e posso muovermi poco. Volevo sapere se potevi fare qualcosa per me. Adesso ti saluto a te e agli altri operatori. Ciao. Stefano Cucchi. Ps: per favore almeno rispondimi. A presto».