Usa, Alabama. Neo-governatore rifiuta ”fratelli” non cristiani ma poi si scusa

Pubblicato il 20 Gennaio 2011 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA

Il governatore Robert Bentley

L’Alabama, stato del profondo sud americano, ha una pessima reputazione di intolleranza per la sua tenace opposizione decenni orsono al processo di integrazione razziale (nel 1963 fu necessario l’intervento della Guardia Nazionale per far entrare studenti neri nelle scuole dei bianchi) e per via della sua influente comunità cristiana conservatrice, principalmente formata dai Southern Baptists, i Battisti del Sud.

E’ uno stato, tanto per dire, dove cattolici ed ebrei non sono esattamente benvenuti. I neri sono tollerati.

Ma il nuovo governatore repubblicano Robert Bentley deve essersi momentaneamente dimenticato che l’America di oggi, profondo sud compreso, non è più quella di 50 anni fa e ne ha detta una grossa. Poi ha fatto marcia indietro, ma il danno era fatto.

Parlando nella capitale dello stato, Montgomery, in onore del leader nero assassinato Martin Luther King, nella chiesa da cui questi nel 1955 lanciò la campagna per l’emancipazione dei neri, Bentley ha affermato che solo i cristiani sono suoi fratelli.

Nella classica, aspra e al contempo ”ispirata” oratoria sudista, il governatore, lui stesso un diacono battista, ha tra l’altro detto agli astanti: ”Se non avete nel cuore lo stesso Daddy (intendendo Gesù) non siete mie fratelli e sorelle. E allora chiunque oggi qui non ha accettato Gesù Cristo come suo salvatore, in verità gli dico che non è mio fratello”.

La sparata del governatore è finita sul quotidiano Birmingham News ed altri media americani sollevando stupore e sconcerto. Quando un paio di giorni dopo Bentley è rinsavito, sospinto dalle proteste e dalle critiche, ha chiesto scusa.

Ad una riunione col presidente della Società Islamica di Birmingham, Ashfaq Taufique, il contrito Bentley ha dichiarato: ”Quello che vorrei fare è chiedere scusa. Se, ascoltate le mie parole qualcuno si è sentito privato dei suoi diritti civili, ora voglio dire che mi dispiace”.

E stata poi la volta degli ebrei, il cui rabbino Jonathan Miller aveva definito le parole del governatore ”di pessimo gusto”. Dopo le scuse, gli ha detto il governatore nel tempio Emanu-El di Birmingham: ”Una persona incapace di scusarsi non può essere un buon leader”.

Dopo le sue parole non certo conciliatorie e nonostante le scuse, la carriera del governatore potrebbe risentirne? ha chiesto un lettore al Birmingham News. ”No”, è stata la risposta. ”In Alabama queste cose sono all’ordine del giorno. Tempo una settimana nessuno se ne ricorderà”.